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L’affare stadio di Milano, tra fondi esteri e zero trasparenza

LaPresse
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Il comitato antimafia chiede regole precise sui proprietari effettivi delle società per capire chi beneficia dei profitti. Il presidente del Milan Paolo Scaroni parla di capitali stranieri per l’investimento da 1,2 miliardi. Il Comune scrive alle due squadre per chiedere di integrare lo studio di fattibilità

  • È una partita a scacchi quella che contrappone interessi economici e buona politica per il progetto del nuovo stadio di San Siro a Milano.
  • Oltre al nuovo stadio, che sarà privato a differenza del Meazza, sono previste ampie aree commerciali e residenziali e la rigenerazione del vecchio San Siro, di cui resteranno solo le due curve.
  • Il comitato antimafia del comune di Milano chiede al primo cittadino di emanare un regolamento che imponga a chi riceve una convenzione urbanistica, una concessione, un’agevolazione o un finanziamento, ma anche un appalto, di rivelare prima il titolare effettivo che ne avrebbe goduto, pena far saltare l’affare, anche se miliardario e spinto dalle due glorie calcistiche cittadine.

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