A Rovato, un piccolo paesino nel bresciano famoso per essere riconosciuto come capitale della Franciacorta, qualche giorno fa si è posta una questione circa il nome da attribuire alle persone nere. In realtà, la notizia fa riferimento alla decisione, presa a livello europeo, di modificare il linguaggio e alcuni di termini italiani riferiti alle minoranze. Notizia ripresa in un post di Facebook in cui si contesta ferocemente Bruxelles.

I commenti sono molteplici. In uno di questi ci si chiede allora come dovrebbero essere chiamati, per esempio, gli stranieri, «altrimenti mandiamoli a casa così non dobbiamo più chiamarli». A fornire la risposta illuminante è l’autore del post, il consigliere comunale Diego Vezzoli, che suggerisce un nuovo nome: «color della mer...». In paese scoppia la bufera.

La reazione dell'opposizione 

Vezzoli è stato eletto nella lista di maggioranza con a capo il sindaco di Rovato Daniele Bellotti, iscritto alla Lega. Vezzoli non è iscritto al partito, ma dichiara di essere molto vicino a quegli ideali.

Stefano Fogliato, capogruppo di una lista di minoranza, spiega che «è riprovevole che un uomo delle istituzioni lasci al bando dei social dichiarazioni simili». Il gruppo consiliare d’opposizione RovatoW ha subito presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio comunale Roberta Martinelli, alla quale è stata richiesta una risposta orale, tuttavia mai arrivata. L’opposizione, nel testo presentato, si appella ai principi della costituzione e in particolare all’articolo 3, che recita che «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua…», spiegando che il commento del consigliere, oltre a essere irrispettoso e volgare, non è in linea con il dettato della costituzione, appunto. Ma dopo nove giorni tutto tace.

Il gruppo di Fogliata, invece, essendo lista civica e non potendo chiedere le dimissioni del consigliere, presenta una mozione al sindaco, in cui si evidenza che la comunità di Rovato è «da sempre solidale» e chiede che la giunta si dissoci da certe dichiarazioni. Tace anche lui, il quale, anzi, aveva messo mi piace al post di Vezzoli.

Forse da parte loro è bastato intimare, probabilmente al consigliere, di rimuovere il post, ma la comunità non ci sta. Inoltre, Vezzoli è anche delegato allo Sport e tempo libero. «Cosa dovrebbe dire una mamma al proprio figlio se questa persona, un giorno, dovesse trovarsi nel bel mezzo di una manifestazione sportiva in cui ci sono delle persone straniere? Che è l’uomo che li ha definiti del «colore della merda?», si domanda Fogliata.

La delegazione Lega Rovato, invece, anziché prendere le distanze dalla pubblicazione razzista, ha preferito dilungarsi, sempre sui canali social, in un attacco alla stampa locale per aver indicato il consigliere come «leghista». Su 24 righe di critiche, solo l'ultima è stata usata per scrivere che «la Lega è contro ogni forma di razzismo e ne condanna ogni forma». 

Il personaggio

Diego Vezzoli non è nuovo a fatti di questo tipo. Il 25 aprile, giorno in cui ricorre la Liberazione dell’Italia dal regime fascista, si è presentato alla commemorazione vestito da Ss, postando anche un selfie sul suo profilo social. Oltre a ciò, non ha mancato dal compiangere diverse volte il duce e il regime fascista.

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