Non c’è ancora alcuna certezza che a Vienna ci sia stato più di un attentatore: lo dice il ministro degli interni austriaco, Karl Nehammer. Cambierebbe così la ricostruzione dei fatti di ieri. E soprattutto non ci sarebbe un terrorista in fuga, altra voce che si era diffusa nella notte.

Nel frattempo, è stato identificato il terrorista ucciso dalla polizia: è Kujtim Fejzulai, di 20 anni. A dicembre era stato rilasciato in anticipo sulla decorrenza della sua condanna a 22 mesi di carcere, grazie a una legge sui detenuti giovani. Era stato condannato per aver cercato di recarsi in Siria a combattere con l’Isis, nell’aprile del 2019. Prima dell’attacco, Fejzulai aveva pubblicato su Instagram una foto in cui compariva con le due armi che avrebbe poi usato per sparare sulla folla nel centro di Vienna.

Il cancelliere Sebastian Kurz, in un’intervista alla Bild, ha confermato che «al momento si pensa che ad agire sia stato un solo attentatore, che si è mosso rapidamente da un punto all’altro. Ma non abbiamo ancora la certezza assoluta». Nel frattempo a Vienna e nella bassa Austria sono state arrestate 14 persone vicine all’attentatore. L’ambasciatore di Mosca a Vienna, Dmitri Lyubinskyi, ha fatto sapere che fra di loro ci sono «migrandi provenienti dai paesi balcanici, dal mondo islamico e dal caucaso del nord». 

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