Le frequentazioni con un boss, il furto all’Enel dell’azienda di famiglia e la guerra legale contro un cronista sotto scorta. Eppure, in soli tre anni, Francesco Silvestro è passato da impresentabile per via di un processo per tentata concussione, a politico in carriera, componente della commissione parlamentare antimafia, la stessa che lo aveva definito impresentabile, e poi presidente della bicamerale sugli affari regionali.

Un’ulteriore surreale vicenda emerge ora dalla lettura della denuncia presentata dal senatore contro il cronista Mimmo Rubio, sotto scorta per le sue inchieste sulla camorra. Una denuncia datata ottobre 2022, presentata da Silvestro insieme a un personaggio che si qualifica come rappresentante ufficiale per l’Italia del ministero degli affari esteri della repubblica dell’Ossezia del sud.

Si tratta di Mauro Murgia, nome già apparso in diverse ricostruzioni giornalistiche per il ruolo ricoperto e i rapporti con il fronte leghista sull’asse Roma-Mosca.

La denuncia

Perfino nell’esposto presentato dalla coppia, si legge che Murgia è ambasciatore di uno stato non ancora riconosciuto dall’Italia come autonomo. In verità, tranne la Siria di Assad, la Russia di Putin e pochi altri microstati, nessuno riconosce l’esistenza dell’Ossezia del Sud. Ma dalla denuncia emerge altro, in particolare il ruolo svolto dall’attuale senatore.

«Il 13 novembre 2021, il ministero degli affari esteri in rappresentanza ufficiale in Italia, ha ritenuto di nominare il senatore Franco Silvestro, console onorario della repubblica dell’Ossezia del sud, con giurisdizione per la regione Calabria. Si tratta ovviamente di un incarico svolto a titolo gratuito, sebbene particolarmente gravoso; nella sua qualità, infatti, il Silvestro ha l’onere di offrire ausilio ed assistenza a tutti i cittadini della repubblica dell’Ossezia del Sud, per qualsivoglia motivo presenti nel territorio dello stato italiano».

Silvestro si fregia del titolo di console onorario della repubblica che neanche l’Italia riconosce . Al giornalista Rubio la coppia Silvestro-Murgia contesta, tra l’altro, alcuni post pubblicati sui social nei quali il cronista critica il titolo assunto dal senatore, «una repubblica delle banane filo Putin».

Un giudizio critico, saranno i giudici a stabilire se diffamatorio o meno, che in realtà richiama un dato inconfutabile, tra i sostenitori dell’esistenza della repubblica nella regione caucasica c’è proprio la dittatura russa che di recente ha nuovamente paventato la possibile annessione. Silvestro non gradisce di essere accostato alla politica del governo russo, ma intanto è console della repubblica cara a Putin.

«Il popolo osseto nel 2008 subì un’aggressione da parte dello stato georgiano, così come comunemente riconosciuto dalla comunità internazionale (...) La Russia, in quel caso, si adoperò per impedire il genocidio del popolo osseto da parte della Georgia», scrivono nella querela.

Il ministero degli Esteri

Il pm della procura di Napoli, Maurizio De Marco, ha così delegato la polizia giudiziaria a svolgere un approfondimento sulla questione.

«Si rappresenta che il sig. Murgia Mauro è qui noto da tempo per millantare di essere il sedicente rappresentante ufficiale della cosiddetta repubblica dell’Ossezia del sud», si legge in una nota del ministero degli Esteri, datata gennaio 2023. Abbiamo chiesto alla Farnesina se è cambiato qualcosa.. «L’autoproclamata entità dell’Ossezia del Sud non è riconosciuta dall’Italia e dalla maggioranza assoluta della Comunità internazionale.

Il suo riconoscimento è un attacco all’integrità territoriale della Georgia. Come l’Abkhasia e l’Ossezia del Sud (quest’ultima inesistente come entità amministrativa de jure nel diritto georgiano) sono autoproclamate, lo stesso può dirsi dei loro sedicenti rappresentanti.

Questi non hanno alcun titolo per rappresentare chicchessia, se non sé stessi, nei rapporti con la Repubblica italiana o nei rapporti con le entità straniere. L’Italia sostiene tuttavia il dialogo della Georgia con i propri cittadini nelle aree sotto controllo separatista», scrive in una nota l’ufficio stampa della Farnesina.

La revisione

Silvestro è stato ribattezzato il re della notte, è un imprenditore impegnato nel settore della produzione di materassi con la passione per la politica. È stato consigliere e poi presidente del consiglio comunale di Arzano, sciolto nel 2015 per condizionamento camorristico.

Nella relazione, come ha svelato Domani, venivano evidenziati i suoi rapporti con il boss locale, Girolamo Scafuro. Frequentazioni che Silvestro ha ridimensionato, parlando di incontri avvenuti solo durante funerali, visto che Scafuro si occupava di pompe funebri, così come occasionale sarebbe stato l’incontro immortalato dai carabinieri, risalente al 2010, all’esterno dell’agenzia nella disponibilità del boss.

Silvestro, per un’altra vicenda, è sotto processo per tentata concussione, nelle carte si menziona un episodio nel quale il futuro senatore avrebbe chiesto di retrodatare la revisione dell’auto per evitare di pagare una multa. «Mi serve con la data di ieri si può fare?», chiedeva Silvestro nell’agosto 2013. Il titolare del centro collaudi rispondeva: «No».

Il futuro senatore insisteva e il titolare rispondeva: «Solo non buona». Alla fine si accordavano per farla con mese precedente, Silvestro concludeva: «Basta che me lo dai con il mese precedente stiamo proprio apposto».

Il processo si avvia lento verso la prescrizione, ma cosa risponde il senatore? Niente, non per le domande poste, ma «perché non sono avvezzo ad interloquire con chi, a proprio piacimento, utilizza in maniera parziale ed incompleta le altrui precisazioni».

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