Il ricordo

La lezione di Michela Murgia, tra genio, lotta e letteratura

Era magnetica, formidabile quando incrociava storie personali, ragionando parallelamente di politica, di K-pop o del femminismo di Santa Chiara: un eclettismo modernissimo che le permetteva di unire in un unico articolato retorico

Michela mi disse che stava per morire l’autunno scorso, tra un piatto di panelle e un vassoio di polpettine di tonno alla Favignanese, specialità della “Gensola”, nella piazzetta omonima di Trastevere. Appena accennai lo sbigottimento che mi prese la gola, lei disse sorridendo: «Non rompere le palle, niente lacrime. Ho cinquant’anni, ma se mi guardo indietro è come avessi vissuto sei, sette vite. Va bene così. Però voglio fare ancora tante cose prima che i miei figli gettino le mie ceneri nel m

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