La Repubblica italiana è fondata sul lavoro, ma i lavoratori continuano a morire. Il numero aumenta senza sosta da anni. I quattro operai morti nel cantiere Esselunga dell’ex panificio militare di Firenze portano a 141 le morti sui luoghi di lavoro da inizio 2024: quasi 3 al dì nei primi 47 giorni dell’anno.

Lo scorso anno i decessi erano stati 1.485. Una strage continua. I dati sono dell’Osservatorio sulle morti sul lavoro di Bologna, attivo dal 2004. Nel crollo del solaio della struttura di Firenze sono stati coinvolti 8 operai: tre sono in gravi condizioni ma non in pericolo di vita, un altro risulta disperso dopo che nella notte tra venerdì e sabato il corpo di un quarto operaio è stato estratto dalle macerie. L’impresa esecutrice dell’appalto è la Attività edilizie pavesi, da sempre legata alla realizzazione dei supermercati della famiglia Caprotti e molto legata alla politica.

Era il 2020 quando ha finanziato per 50mila euro Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e per 50mila euro il presidente della Liguria Giovanni Toti. Prima di Firenze, Aep ha costruito ipermercati per Esselunga a Lodi e Genova. Nel capoluogo ligure, tra febbraio e aprile 2023, il servizio Prevenzione e sicurezza sul lavoro della Asl aveva sequestrato l’area di cantiere in mano ad Aep per due incidenti sul lavoro che avevano ferito quattro operai. Subito dopo la tragedia di ieri mattina, la presidente di Esselunga Marina Caprotti aveva dichiarato che la società di costruzioni si è subito messa «a disposizione delle autorità per contribuire a chiarire la dinamica di quanto accaduto e per qualsiasi esigenza».

Caprotti non aveva fatto il nome dell’azienda, che è comunque ben visibile nei cartelloni fuori dal cantiere in costruzione. La presidente del marchio ha dichiarato la chiusura nel pomeriggio di tutti i punti vendita in città. La procura di Firenze ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per crollo colposo e omicidio colposo e ha sottoposto il cantiere a sequestro. Per tutta la giornata sono stati al lavoro i vigili del fuoco per mettere in salvo i feriti e recuperare i due dispersi.

Lutto e rabbia

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha dichiarato il lutto cittadino per domenica. E ha ricevuto una telefonata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha espresso vicinanza e solidarietà. «A nome mio e del governo esprimo cordoglio per le vittime del crollo di una trave avvenuto in un cantiere a Firenze», ha scritto su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

I tre sindacati nazionali Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato subito uno sciopero generale in tutta la regione Toscana nelle ultime due ore del turno di venerdì e ne annunciano uno nazionale di due ore per il 21 febbraio: «Facciamo appello a istituzioni, mondo delle imprese e della politica, organi di controllo, basta morti sul lavoro», hanno scritto in un comunicato congiunto. «Nel 2023 ci sono stati mille morti sul lavoro e spesso questi incidenti sono prodotti dal sistema del subappalto e della logica degli appalti al massimo ribasso. Voglio ricordare però che è stato questo governo a modificare il codice degli appalti e a reintrodurre il subappalto a cascata», ha commentato il leader della Cgil Maurizio Landini.

Usb, Cobas, Cub, Si Cobas e Usi hanno indetto invece per lunedì 19 febbraio lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del settore privato della provincia di Firenze per l'intera giornata. «Chiediamo l'immediata interruzione del sistema di appalti e subappalti», scrivono in una nota. Nel nuovo Codice degli appalti recentemente approvato è infatti scomparso il divieto di subappalto.

Aep, Esselunga e partiti

L’impresa esecutrice dei lavori nel cantiere di Firenze è la Attività edilizie pavesi. La società è da sempre molto legata a Esselunga, per cui negli anni ha curato la realizzazione di diversi punti vendita in giro per l’Italia. L’ultimo è quello di Genova San Benigno: inaugurato la scorsa primavera dopo che tra febbraio e aprile 2023 la Asl aveva bloccato il cantiere per due incidenti sul lavoro che avevano ferito quattro operai.

La Aep nell’agosto 2020 aveva finanziato la campagna elettorale del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti con 50mila euro: i bonifici erano stati ritenuti sospetti dall’Unità antiriciclaggio della Banca d’Italia, anche se poi i magistrati non avevano rilevato nessun elemento penalmente rilevante. Un intreccio, quello tra Toti, Aep ed Esselunga, che aveva innescato grandi polemiche soprattutto per il gran numero di autorizzazioni e permessi che il marchio della grande distribuzione aveva dovuto ottenere per realizzare il superstore. Molte polemiche ci sono state anche a Lodi, dove Aep ha costruito un altro centro commerciale per la famiglia Caprotti.

La società di costruzioni aveva versato nel 2020 50mila euro a Fratelli d’Italia. Le donazioni sono riconducibili a un altro grosso affare in cui Aep è coinvolta insieme a Esselunga: la cessione di un terreno e la successiva costruzione di un ipermercato in pieno centro.

Un’area appetibile così come quella dell’ex Panificio militare a Firenze, in stato di abbandono da mezzo secolo, dove i lavori di costruzione del nuovo Esselunga sono iniziati nel 2021. Negli ultimi venti anni tantissimi imprenditori avevano provato a mettervi le mani, tra le proteste dei comitati di quartiere. Alla fine l’ha spuntata Esselunga, con una proposta che aveva fatto felice la giunta comunale. Che oggi però non può che piangere tre morti sul lavoro. Gli ennesimi di una strage continua.

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