- Prima di iniziare il ragionamento tocca denunciare un possibile conflitto di interessi: chi scrive quanto state per leggere non è solo uno spettatore, ma anche un telecronista per il canale Eurosport, di proprietà Discovery.
- Il fatto notorio e lampante è che Dazn ha vinto la corsa ad accaparrarsi i diritti televisivi più ambìti e costosi nello sport nazionale, quelli del campionato di calcio, appartenuti per quasi vent’anni alla pay-tv di Sky.
- La portata del fenomeno è divenuta evidente a tutti, più o meno come lo fu quando il pallone traslocò da sport nazionale trasmesso dalla televisione pubblica in chiaro a prodotto oneroso per il quale veniva chiesto al telespettatore di attrezzarsi con strumenti allora largamente ignoti come l’antenna parabolica, l’illuminatore, il decoder e la smart card. Il paradigma sta per stravolgersi ancora una volta.
Prima di iniziare il ragionamento tocca denunciare un possibile conflitto di interessi: chi scrive quanto state per leggere non è solo uno spettatore, ma anche un telecronista per il canale Eurosport, di proprietà Discovery. Ecco. Ora che ho confessato i peccati, partirei dal fondo: il fatto notorio e lampante è che Dazn – una società che in Italia si è accesa appena nel 2018, è una sorta di Netflix dello sport ed è di proprietà di Len Blavatnik, uno degli uomini più ricchi al mondo – ha vinto



