Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Comitato tecnico-scientifico (Cts), fa il punto della situazione pandemica nel paese in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano.

Tanti i temi affrontati, a partire dalla campagna vaccinale delle varie regioni. «Il Lazio, senza voler dar pagelle, ha una situazione vaccinale apprezzabile e meritevole di valutazione positiva. Però, mi permetta di dire che in questo momento l’obiettivo deve essere quello di rendere tutti al meglio performanti senza dividersi» ha detto Locatelli riferendosi al vario andamento delle somministrazioni regionali tra disservizi e categorie prioritarie sbagliate.

Il presidente del Css interviene anche sulle riaperture menzionate dal premier Mario Draghi nel suo discorso al senato di mercoledì: «Credo che aprire contemporaneamente troppe cose non sarà possibile, andranno fatte delle scelte che tengano conto anche di ragioni di natura sociale ed economica con la massima priorità per la scuola in presenza come ha sottolineato il premier Draghi».

Cautela dovuta ai dati delle ospedalizzazioni e degli ingressi in terapia intensiva. Infatti, «è superata la soglia di allarme in una dozzina di regioni e in qualche caso siamo addirittura sopra al 50 per cento» spiega Locatelli, dati che ci dicono che siamo ancora in «una fase critica della pandemia».

La speranza dei vaccini

Tuttavia, «le vaccinazioni hanno già ridotto i contagi tra operatori sanitari e nelle rsa, ora vedremo effetti anche sugli over 80» afferma. Non è lontanissima la luce in fondo al tunnel e aleggia un lieve ottimismo: «perché ci faremo trovare in autunno con una situazione di immunizzazioni ben più elevata e in grado di scongiurare la quarta ondata» spiega il presidente del Css.

Per quanto riguarda il cambio di governo e il “rimpasto” del Comitato tecnico scientifico dice: «Per il Cts non è cambiato il ruolo, è stato ridotto il numero dei componenti e integrati differenti profili per adeguarlo al momento attuale. C’è rispetto delle funzioni reciproche, adesso come esisteva prima».

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