Mentre i nuovi casi e gli altri indicatori dell’epidemia continuano a peggiorare, il governo si prepara ad approvare nuove chiusure. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha incontrato gli esperti e gli scienziati che fanno parte del Comitato tecnico scientifico e per giovedì è previsto un secondo incontro con le regioni, oltre all’arrivo di nuovi dati sulla pandemia. Le nuove misure saranno probabilmente contenute in un Dpcm e potrebbero arrivare già venerdì.

I numeri

In Italia sono stati registrati 22.409 nuovi casi, in leggero aumento rispetto ai 20.884 di una settimana fa. Cresce anche il tasso di positività dei tamponi, era al 6,21 per cento, mentre una settimana fa non superava il 5,8. I decessi sono stati 332 e gli ingressi in terapia intensiva 258, un numero inferiore al record assoluto di martedì, ma comunque tra i più alti dall’inizio della pandemia.

Brescia continua a essere la provincia più colpita in Italia, con oltre mille casi registrati in 24 ore, tanti quanti l’intera provincia di Milano. La città potrebbe presto essere messa in zona rossa, se non dovesse finire in zona rossa l’intera Lombardia.

Il Dpcm

Il governo ha incontrato i rappresentanti del Cts, il principale organo di consulenza sul Covid-19 del governo, ed è stato aggiornato sulla situazione in peggioramento dell’epidemia.

Il Cts ha raccomandato ufficialmente al governo un inasprimento delle regole di contenimento. In particolare ha suggerito di adottare chiusure da zona arancione (bar e ristoranti possono fare solo asporto) e ulteriori limitazioni agli spostamenti su tutto il territorio nazionale nel corso dei fine settimana.

Ha proposto inoltre sistemi automatici per spostare più rapidamente una regione da una fascia all’altra in caso di peggioramento dell’epidemia (attualmente il sistema si basa su 21 indicatori differenti, aggiornati una volta a settimana).

Il punto principale su cui al momento il governo non sembra aver ancora deciso quale linea seguire è se introdurre misure valide su tutto il territorio nazionale, come ad esempio il blocco durante i fine settimana, o se limitarsi a inasprire le condizioni oltre le quali scattano le restrizioni a livello locale.

Prima di decidere il governo consulterà le regioni e attenderà l’arrivo di nuovi dati sull’epidemia da parte dell’Istituto superiore di sanità.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha fatto sapere che l’eventuale decisione sarà presa domani. Probabilmente le nuove regole scatteranno dalla prossima settimana (nel suo primo discorso Draghi aveva promesso che il suo governo non avrebbe preso più decisioni a brevissima distanza dalla loro entrata in vigore).

Dentisti e vaccini

Intanto prosegue il graduale ampliamento del piano vaccini. Nelle prossime settimane il nostro paese riceverà tante dosi quante negli ultimi due mesi e sarà necessario aumentare rapidamente la capacità vaccinale. Ieri il ministero della Salute ha firmato un accordo che potrebbe consentire agli oltre 60mila odontoiatri italiani di somministrare il vaccino.

Covid e speranza di vita

Gli italiani hanno perso in media un anno di aspettativa di vita, scrive l’Istat nel suo decimo Rapporto sul benessere equo e sostenibile.

L’aspettativa di vita media alla nascita era di 81,7 nel 2010, mentre nel 2019 era salita a 83,2. Alla fine del 2020, dopo un anno di pandemia, è scesa a 82,3.

Come ha riassunto il presidente dell’Istat Carlo Blangiardo: «Gli indicatori hanno registrato impatti particolarmente violenti su alcuni progressi raggiunti in dieci anni sulla salute, annullati in un solo anno».

 

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