Omicidi, vittime intimidite con armi da guerra, ritorsioni. Le due mafie oggi più potenti a Roma e nel Lazio hanno stretto un patto. Ecco chi comanda e chi sono i complici, tra politica, imprese e massoneria
- Omicidi, vittime intimidite con armi da guerra, ritorsioni. Le due mafie oggi più potenti a Roma e nel Lazio hanno stretto un patto. Nuovi documenti investigativi rivelano strategie, accordi, chi comanda e chi sono i complici, tra politica, imprese e massoneria.
- il patto di ferro sancito dalle due mafie, che qui nella città dei palazzi del potere è diventata una cosa sola: cooperano nei traffici, condividono business, usano stessi canali per il riciclaggio e per gli investimenti finanziari legali. E poi ci sono gli appalti, anche per lo smaltimento della spazzatura, come racconta un pentito.
- Non mancano le interferenze nelle campagne elettorale, i voti offerti ai candidati sindaci dei paesi limitrofi alla capitale, gli incontri e i favori chiesti a senatori da imprenditori collusi con entrambe le organizzazioni.