‘Ndrangheta: il caso Modena

Il sindaco che ha bloccato l’affare milionario dei clan

Un’inchiesta dell’antimafia di Bologna, coordinata da Beatrice Ronchi, ha svelato l’opposizione del primo cittadino, Giancarlo Muzzarelli, al progetto di investimento delle cosche nella città, diventata nuovo feudo dell’organizzazione

  • La ‘ndrangheta emiliana si rigenera velocemente. Conquista nuovi feudi, come Modena. Le nuove leve hanno preso il posto dei padrini in carcere. I milioni sporchi in circolazione sono ancora troppi e continuano a inquinare l’economia locale.
  • Ma nell’ultima inchiesta contro la ‘ndrangheta in Emilia c’è un fatto inedito, mai emerso prima nelle numerose indagini sui clan della mafia emiliana, sconquassata da centinaia di arresti negli ultimi cinque anni ma ancora viva e rapida a rigenerarsi.
  • Il fatto nuovo è la resistenza opposta da un sindaco ai progetti milionari delle cosche: Giancarlo Muzzarelli, primo cittadino di Modena, ha infatti denunciato le opacità che aveva notato sullo sfondo di un mega investimento in una sala slot da realizzare lungo la via Emilia. 

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