Il maltempo ha colpito Venezia facendo alzare l’acqua fino a 138 centimetri. A rendere nota la cifra è stato il Centro previsioni e segnalazioni maree del comune. Il procuratore della basilica di San Marco ha detto che la situazione nella chiesa è drammatica. Il Mose, il sistema progettato per frenare le inondazioni nella città, non è stato attivato a causa di un errore di previsione delle maree. La soglia di innalzamento del livello dell’acqua necessaria per mettere in funzione il sistema è infatti di 130 centimetri, un dato che non era previsto per la giornata di ieri. 

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Il sindaco chiede di gestire il Mose

La mancata attivazione del Mose ha scatenato le reazioni politiche: il sindaco di Venezia, Lugi Brugnaro dicendo: «Dobbiamo far sì che sia la città a dichiarare quando si deve chiudere o non chiudere il Mose». Brugnaro ha detto di augurarsi che «anche le forze politiche e il governo capiscano che non c'è da parte nostra nessun tipo di polemica, è soltanto che dobbiamo accorciare molto la catena di comando.»

Sul tema è intervenuto anche il sottosegretario all'Economia e consigliere comunale di Venezia, Pier Paolo Baretta, dicendo che «c’è stato un errore, come può accadere nelle giornate in cui il vento spinge il mare verso la laguna. Le previsioni di marea sono ovviamente soggette a margini di errore, derivati dal mutamento delle condizioni atmosferiche, come è successo oggi. Per questo, è necessario che l’utilizzo del Mose sia allertato tenendo maggiormente conto dei margini d’errore».

Secondo Baretta, «è sbagliato decidere di alzare il Mose a quota 130. Bisogna scendere sotto questa soglia, occuparsi dei marginamenti e della gestione portuale con soluzioni alternative (gronda o aperture parziali), ma individuare anche soluzioni che permettano di azionarlo in tempi più stretti quando le condizioni peggiorino improvvisamente».

Il sottosegretario ha poi aggiunto che bisogna evitare che «le polemiche, da qualsiasi parte arrivino» mentre è necessario che le istituzioni collaborino per superare i limiti dimostrati oggi dal sistema. 

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