Intanto il fatto. La maggioranza di centro-sinistra che governa il comune di Bergamo ha votato una proposta della Lega affinché vengano inviati più soldati in città per «affiancare le forze dell'ordine, prevenire i reati e contrastare la microcriminalità». All'interno del Pd pochi mal di pancia e una sostanziale convinta difesa del voto a favore. A cominciare dal vicesindaco Sergio Gandi, uno dei candidati alla successione di Giorgio Gori che scade l'anno prossimo. La motivazione prevalente è condivisibile: la sicurezza non è un tema di destra o di sinistra. Certo, tuttavia, dipende da come la si persegue. Il pericolo percepito da parte della popolazione è un dato di cui tenere conto, ma obbligo della politica dovrebbe essere quello di non assecondare la pancia e ragionare con la testa.

I militari per strada evocano una situazione emergenziale estrema. Bergamo una sorta di Gotham prealpina. Ma è davvero così? L'indice di criminalità del Sole 24 ore relativo all'anno scorso (ultimo disponibile) colloca Bergamo al 52esimo posto, metà classifica, tra le province. In vetta c'è Milano dove, per fare un paragone, il sindaco Giuseppe Sala ha adottato come unico provvedimento la nomina dell'ex capo della polizia Franco Gabrielli a delegato «per la sicurezza e la coesione sociale», avvalorando la tesi che il binomio è imprescindibile per raggiungere un esito soddisfacente. Poi nel merito delle varie voci. Omicidi volontari: posizione numero 60. Tentati omicidi: 91. Violenze sessuali: 46. Furti: 39. Furti in abitazione: 42. Rapine: 33. Estorsioni: 67. Usura: 67. Associazione per delinquere: 88. Associazione di tipo mafioso: 37. Riciclaggio e impiego di denaro: 85. Truffe e frodi informatiche: 90. Incendi: 73. Stupefacenti: 53.

Una graduatoria senza infamia e senza lode. Seguendo il principio di Bergamo, l'Italia pressoché per intero dovrebbe essere militarizzata. Ipotesi che piace senza dubbio agli impresari della paura come la Lega che su questo sentimento campa e infatti esulta per il risultato strappato. Ma la sinistra? Ma il Pd? Oltre a negare qualche profonda ragione d'essere pare scontato che siano destinati, la sinistra e il Pd, a raccogliere qualche spiacevole sorpresa anche dal punto di vista utilitaristico del consenso: l'elettore normalmente preferisce l'originale alla fotocopia.

La sicurezza è un valore per tutti, si diceva. Le democrazie occidentali evolute hanno però ben chiaro come perseguire l'obiettivo. Per l'ordine pubblico c'è la polizia giudiziaria. L'utilizzo dei militari è limitato ad alcuni casi eccezionali. I nostri vicini francesi vi hanno fatto ricorso solo per l'operazione “Sentinelle” dopo gli attentati del terrorismo jihadista a Parigi e a Nizza. In Germania la Corte Costituzionale ha stabilito che la Bundeswehr possa intervenire sul territorio metropolitano qualora si verifichino minacce che configurano «situazioni eccezionali dalle dimensioni catastrofiche». In Gran Bretagna le mimetiche per strada si sono viste solo nell'Irlanda del Nord e sappiamo perché. Negli Stati Uniti una norma proibisce espressamente che l'esercito sia adibito a compiti di polizia “a meno di contraria decisione presidenziale in caso di emergenza nazionale”. E i ghetti statunitensi sono assai più inclini alla violenza dei delinquenti nostrani di una provincia del Nord.

Tornando in Italia. Dall'Unità in poi l'esercito è sceso in strada contro il brigantaggio nel Meridione tra il 1860 e il 1880; in Sicilia per contrastare il banditismo durante il fascismo; in Alto Adige per gli attentati dei separatisti sud-tirolesi tra il 1961 e il 1968; lungo le linee ferroviarie e attorno agli aeroporti negli Anni 70 segnati dal terrorismo interno e internazionale; per il caso Moro; dopo la prima guerra del Golfo nel 1991 per proteggere obiettivi sensibili da eventuali vendette di Saddam Hussein; in Puglia per lo sbarco degli albanesi a Brindisi dopo la caduta del regime filo-cinese a Tirana; nel 1992 nella Sicilia dei massacri di Falcone, Borsellino e rispettive scorte (operazione “Vespri siciliani”); dopo l'11 settembre di New York nel momento più acuto dell'attacco all'occidente dei fondamentalisti islamisti. Infine c'è l'operazione “Strade sicure” avviata nel 2008, rafforzata per casi speciali come l'Expo a Milano o il Giubileo della Misericordia a Roma, per la quale persino la Corte dei Conti ha da obiettare: bene per la vigilanza dei siti sensibili e dei centri di custodia degli immigrati, mentre viene considerata relativa «l'efficacia dell'attribuzione alle forze armate di compiti di perlustrazione e pattuglia».

Il governo a Caivano non ha mandato soldati ma poliziotti. Forse che Bergamo sta peggio di Caivano? La domanda è ovviamente retorica. Per certi eccessi la sinistra dovrebbe lasciare sola la Lega securitaria.

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