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Ecco i Mangione, soci di Crosetto: l’ultima indagine di Striano

I fratelli romani sono attivi nel settore dell’hospitality. Il loro ristorante era il preferito da Carminati. Il padre fu indagato in un’inchiesta su riciclaggio e traffico di armi. Ma non ha mai subito condanne

Pippo Calò, cassiere di Cosa nostra. Ernesto Diotallevi, uomo dei soldi della Banda della Magliana. Lillo Rosario Lauricella, maestro del riciclaggio dei narcotrafficanti di camorra. Esponenti di primissimo piano della criminalità organizzata con base a Roma. Tutti nomi che compaiono nelle carte giudiziarie affiancati a quelli dei fratelli Giovanni e Gaetano Mangione, soci in affari da oltre dieci anni del ministro della Difesa Guido Crosetto. Nei risvolti dell’inchiesta sulle presunte fughe

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