- Ester (nome di fantasia), ex segretaria della madre superiora Ivanka Hosta, racconta le repressioni messe in atto nella Comunità Loyola e il silenzio con cui Marko Rupnik è stato protetto dai gesuiti e dalla Chiesa.
- Le autorità ecclesiastiche oggi si dicono addolorate per le vittime e affermano di non essere state al corrente di fatti più volte segnalati negli anni. Un muro di silenzio che Ester ha subito sulla propria pelle.
- La nuova testimonianza aggrava la posizione di Rupnik, noto teologo e artista gesuita, vicino a papa Francesco, al centro dello scandalo per abusi su diverse suore in Slovenia e a Roma.
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Una nuova testimonianza aggrava la posizione di Marko Rupnik, teologo e artista gesuita vicino a papa Francesco, al centro dello scandalo per abusi sessuali su diverse suore. Dopo “Anna”, che ha rivelato a Domani le violenze che ha subito quando era una religiosa della Comunità Loyola, Ester (nome di fantasia), oggi 60 anni, all’epoca segretaria della madre superiora Ivanka Hosta, racconta le repressioni e il silenzio con cui Rupnik è stato protetto dai gesuiti e dalla chiesa. Cioè dalle stesse



