Cronaca dal mio ricevimento

«Sì, lo voglio»: ho fatto l’impresa di sposarmi in pandemia

 

  • Da quando sui social (e non solo) girano le foto delle nozze sono bombardata da domande di ogni sorta. È l’occasione per rispondere una volta per tutte. Anche a chi mi chiede se è vero che ho invitato un assassino.

  • Nella mia breve esperienza organizzativa di solo un mese, ho scoperto che il matrimonio crea un “hype pazzesco” per usare le parole del mio amico Eugenio Scotto, agente dei TikToker.

  • Dare una festa Covid Free era la mia ossessione. Per questo ringrazio Sos Lambrate che ha snellito la burocrazia e, in cambio di una donazione, ha reso disponibile un’ambulanza e un medico per il controllo del Green Pass.

     

«È vero che al tuo matrimonio c’era un assassino?». «Alla festa hai invitato anche la signora Fletcher?». «Perché la tua amica Elisabetta Canalis non era presente? Avete litigato?». «Avevi il servizio di ambulanza perché sei raccomandata?». «Hai chiamato tu i paparazzi per uscire su Chi?». «Sei riuscita a comprare il quadro che volevi coi soldi degli amici?». «Le settanta tovaglie che ti ha regalato Stefano Seletti che fine fanno? Posso averne una?». Mi sono sposata una settimana fa a Milano

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