Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme ai suoi omologhi di Malta, Portogallo, Grecia, Croazia e Slovenia, ha firmato un “appello per il Mediterraneo” a sostegno dell’impegno per arrestare gli effetti della crisi climatica.

I sei paesi firmatari sono quelli più colpiti dai cambiamenti climatici e dai suoi rovinosi effetti. In particolare, nelle ultime settimane Grecia e Italia hanno dovuto affrontare enormi incendi che hanno causato gravi danni a Rodi e in Sicilia.

In Italia, oltre alle fiamme che hanno colpito il meridione, ci sono stati eventi temporaleschi che hanno danneggiato numerose zone del nord. Questi accadimenti hanno animato il dibattito pubblico delle ultime settimane, facendo luce su una situazione ormai fuori controllo.

«Dimensioni esplosive»

Nell’appello firmato dai sei presidenti della Repubblica si esortano gli stati europei e la comunità internazionale ad affrontare con prontezza gli effetti dei cambiamenti climatici e a impegnarsi per arrestare e invertire le conseguenze della crisi. I sei capi di Stato sottolineano la gravità della situazione: «Come previsto, la crisi climatica è arrivata e ha raggiunto dimensioni esplosive, tanto che si parla ormai di “stato di emergenza climatica”».

Nel documento viene posta l’attenzione sul fatto che gli effetti maggiori della crisi si siano riscontrati nei paesi che si affacciano sul mediterraneo e ricordano le parole usate dal segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, che pochi giorni fa ha descritto la crisi climatica come uno stato di «ebollizione globale», riferendosi alle altissime temperature che si sono registrate in molti paesi.

«Gli effetti sono visibili soprattutto nella nostra regione, il Mediterraneo, che è gravemente colpita e a rischio immediato non soltanto di scarsità di acqua ed elettricità, ma anche di inondazioni, diffuse ondate di calore, incendi e desertificazione. I fenomeni naturali estremi stanno distruggendo l’ecosistema e minacciando la nostra vita quotidiana, il nostro stile di vita»: si legge nel documento. 

«Non c’è più tempo»

Nell’appello si sottolinea con forza la necessità di agire celermente per fermare gli effetti del cambiamento climatico: «Non c’è più tempo da perdere, non c’è più tempo per scendere a compromessi per ragioni politiche o economiche. È imperativo agire e prendere iniziative urgenti ed efficaci. Tutti i paesi del Mediterraneo devono coordinarsi e reagire, impegnarsi in uno sforzo collettivo per arrestare e invertire gli effetti della crisi climatica».

Il documento termina con un richiamo a tutta la cittadinanza, affinché ognuno si impegni e contribuisca in questa importante sfida. Ma l’esortazione più urgente è rivolta alla politica, a cui si richiede uno sforzo concreto «per il futuro delle generazioni che verranno». Si sottolinea l’importanza di adottare politiche virtuose e la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche ambientali. 

APN

Il Papa ai giovani: «Potete vincere la sfida del clima»

Un’esortazione è arrivata anche da papa Francesco, che in questi giorni si trova in Portogallo per la Giornata mondiale della gioventù. In mattinata ha incontrato i giovani studenti universitari a cui ha detto: «voi siete la generazione che può vincere la sfida del clima. Avete gli strumenti scientifici e tecnologici più avanzati ma, per favore, non cadete nella trappola di visioni parziali».

Queste le parole del papa, che già in passato ha lanciato numerosi appelli alla politica affinché si impegni sul contrasto ai cambiamenti climatici.

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