È un calciatore antico, con una faccia d’altra Argentina, i piedi postmoderni e la fame sulle spalle. Il suo corpo è un inganno del tempo: prima il passato, poi il futuro e dopo di nuovo il passato. Una finta del tempo. Silenzioso e assoluto. Tanto che ora che lascia la nazionale argentina dopo aver rivinto la Copa América – una más – il ct, Lionel Scaloni, parla di «leggenda» che va oltre il tempo
Dovrebbe scendere in campo con un borsalino e il bandoneón, per il resto è sempre piegato su un lato: pronto a una milonga col pallone, la testa in diagonale, le braccia predisposte a dispiegarsi, portandosi dentro la prefigurazione della perdita. È un calciatore antico, con una faccia d’altra Argentina, i piedi postmoderni e la fame sulle spalle. In pratica, il corpo di Ángel Di María, è un inganno del tempo: prima il passato, poi il futuro e dopo di nuovo il passato. Una finta del tempo. Silen



