Stamattina, dopo sei mesi, la nave Ocean Viking dell’associazione europea di ricerca e soccorso Sos Mediterranee sta lasciando Marsiglia, in Francia, diretta verso il Mediterraneo centrale, davanti alla Libia. Lo comunica la Ong.

La nave era stata messa in fermo amministrativo a Porto Empedocle, a seguito di un’ispezione della Guardia costiera italiana, il 21 dicembre il fermo è stato tolto e la nave era tornata a Marsiglia per rifornirsi e imbarcare le squadre mediche e di soccorso.

Video di Sos Mediterranee

«Facciamo ritorno nel Mediterraneo centrale per la prima volta da mesi, ma tutti noi ricordiamo che il 2020 è stato un anno orribile per le persone intrappolate in Libia, prigioniere di un ciclo di abusi, e per coloro che tentano di fuggire via mare» ha detto Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Mediterranee Italia. Con la pandemia Covid-19 si è di nuovo decisa la "chiusura" dei porti, continuando a costringere chi fugge a rischiare la vita in mare per cercare la sicurezza. «Le navi mercantili che svolgevano il loro compito di salvataggio sono rimaste bloccate in mare per settimane e le autorità responsabili si sono rifiutate di fornire una soluzione per far sbarcare i naufraghi soccorsi. A giugno, la nostra nave, la Ocean Viking, lasciata senza istruzioni per giorni, dovette dichiarare lo stato di emergenza a bordo perché l’incertezza e la mancanza di prospettive avevano spinto i sopravvissuti oltre i limiti della sopportazione».

Poi il fermo amministrativo il 22 luglio. Il vuoto di soccorsi segnala Sos Mediterranee è costato 779 morti segnalate e un’alta probabilità che molti altri decessi non siano stati documentati. Sono state altre infatti le navi delle Ong bloccate. Per tutto l’anno scorso si sono ripetuti lunghi ritardi, da parte delle autorità marittime, nel soccorrere le persone in grave pericolo in mare; si sono verificati migliaia di respingimenti di sopravvissuti verso la Libia: «in palese violazione del diritto internazionale più di 11.000 persone sono state forzatamente respinte verso la Libia e i suoi campi di detenzione» sottolinea il comunicato.

«Questa situazione – dice Taurino - è inaccettabile e deve finire subito. La nostra nave, la Ocean Viking, sta salpando con una squadra preparata per affrontare il peggio: situazioni di vita e di morte in mare aperto».

La nave nei mesi di fermo è stata portata ad Augusta per delle migliorie. Sono state aggiunte delle zattere di salvataggio più grandi, che possono trasportare 100 persone ciascuna; inoltre la nave è stata dotata di giubbotti di salvataggio aggiuntivi e tute di immersione, tutte dotazioni ispezionate dagli ufficiali italiani. Dopo la liberazione della Ocean Viking il 21 dicembre scorso, l’imbarcazione è salpata verso la Francia, per rifornirsi e imbarcare l’equipaggio di Sos Mediterranee dopo un periodo di auto-isolamento di dieci giorni. Sos Mediterranee ha infatti implementato protocolli di prevenzione anti Covid-19 pre-imbarco per i ventidue membri dei team medico e di soccorso, i nove membri dell’equipaggio della nave e due giornalisti che coprono l'attuale missione a bordo. Tutti sono risultati negativi al Covid-19 più volte. I protocolli di prevenzione e mitigazione del rischio di contagio saranno applicati in ogni momento durante tutta la missione in mare. Nelle ultime settimane, le squadre medica e di soccorso sono state addestrate e la nave equipaggiata per continuare a rispondere alla crisi umanitaria in corso nel Mediterraneo centrale.

Nei prossimi giorni, durante il viaggio, i team svolgeranno tutti gli addestramenti e le esercitazioni necessarie per eseguire le operazioni di ricerca. Fra tre, quattro giorni saranno di nuovo pronti a salvare le vite in mare.

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