La squadra mobile di Napoli e del commissariato di Afragola hanno dato esecuzione a un’ordinanza restrittiva nei confronti di sette soggetti ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati dei reati di turbata libertà degli incanti, estorsione, detenzione e porto di armi da fuoco clandestine aggravanti dal metodo mafioso. 

Secondo gli inquirenti il gruppo criminale usava atti intimidatori diretti a influenzare l'esito di almeno tre aste giudiziarie (avvenute tra novembre e dicembre 2020) e assicurare un controllo di natura camorristico su questo tipo di attività. In alcuni casi estorcevano denaro, in altri minacciavano i partecipanti facendo in modo che le aste andassero deserte e potevano accaparrarsi gli immobili che si trovavano tutti tra Afragola e Casoria, territori riconducibili al controllo del clan Moccia.

Chi non cedeva alle prime pressioni è stato ulteriormente minacciato nei giorni seguenti con l’esplosione di colpi d’arma da fuoco diretti verso l’ingresso della sua abitazione. Un concorrente ha ceduto alle minacce versando agli indagati una somma di 20mila euro come onere per l’aggiudicazione dell’immobile.

Sul losco giro d'affari ha indagato la Direzione distrettuale antimafia di Napoli.

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