Se alla politica avessero preferito il mestiere di agenti immobiliari avrebbero certamente vinto il premio dipendente dell’anno. Perché nel business del mattone molti ministri, sottosegretari e deputati governativi hanno dato prova di raro fiuto per le occasioni, per speculazioni e o sconti non proprio alla portata di tutti i comuni mortali.

I casi più eclatanti e sui quali la magistratura ha aperto un fascicolo d’indagine sono due, entrambi svelati da Domani nel corso dell’ultimo anno: c’è il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon (Lega), fortunato inquilino grazie al sindacato di cui è stato dirigente di un appartamento di proprietà dell’ente previdenziale dei lavoratori agricoli (Enpaia), che ha sfruttato la prelazione ottenendo uno sconto notevole per una dimora di lusso; c’è la ministra Daniela Santanchè e il presidente del Senato, Ignazio La Russa, beneficiari indiretti del colpaccio messo a segno dai rispettivi congiunti, i quali hanno comprato una villa a Forte dei Marmi al prezzo di 2,35 milioni e dopo 58 minuti l’hanno rivenduta a un amico imprenditore di Milano a un milione in più, realizzando così una plusvalenza d’oro, che però ha destato l’attenzione della procura di Milano che indaga sulla galassia societaria a rischio fallimento della ministra Santanchè.

Fratelli di casa

Nella truppa di politici della destra alla ricerca di case, il premio trasparenza spetta alla presidente del consiglio, Giorgia Meloni. Come raccontato dal Fatto Quotidiano ha firmato il rogito a giugno per diventare proprietaria di una villa che, dopo i lavori, avrà una piccola piscina. La zona non è delle più prestigiose e il prezzo per 350 metri quadri più mille di giardino è certamente allineato al valore di mercato: poco più di un milione per un’abitazione poco distante dal grande raccordo anulare. Niente sconti per la premier, a differenza di molti suoi colleghi di partito non ha usufruito di svendite o si è cimentata in speculazioni immobiliari sospette.

Sospetta no, ma di certo curiosa è l’operazione conclusa da Andrea Delmastro, il sottosegretario alla Giustizia indagato per aver girato all’amico parlamentare Giovanni Donzelli informazioni riservate sul caso dell’anarchico Cospito, utilizzate per colpire l’opposizione in aula. Ebbene, il sottosegretario a giugno 2022, pochi mesi prima di assumere l’incarico nel governo, ha comprato un piccolo appartamento in Piemonte, nella cittadina di Biella dove ha iniziato la sua carriera politica. L’ha comprato dalla Piccola Casa della divina provvidenza “Cottolengo”. All’ente ecclesiastico l’esponente dei Fratelli d’Italia ha versato 18mila euro per un appartamento in una delle vie centrali di 42 metri quadri con una garage di 16 metri quadri. Non si tratta di una dimora principesca, di buon affare sì: da una stima fatta sui siti specializzati, in quella zona con quella dimensione, un appartamento può costare fino a 48mila euro.

«Possiamo dirle di aver provveduto a stime immobiliari per definirne il valore di mercato che di fatto in fase di contrattazione ha subito una riduzione del 15 per cento rispetto alla richiesta», hanno risposto dalla Casa divina provvidenza, aggiungendo: «Purtroppo negli anni le diverse crisi economiche susseguite hanno colpito in modo drastico il settore tessile, sul quale di fatto si basava l'economia del territorio. La conseguenza della chiusura di tantissime realtà industriali ha provocato una contrazione della richiesta di alloggi nella zona e quindi una svalutazione importante degli stessi. A fronte di tale situazione e del fatto che i costi di gestione di diversi immobili a Biella risultavano spesso superiori al valore di mercato, si sta procedendo ad una loro liquidazione».

Operazione dal profilo nettamente diverso rispetto a quella condotta da Delmastro è invece l’acquisto della villa a Forte dei Marmi da parte del fidanzato della ministra del Turismo, Santanchè, e dalla moglie del presidente del senato, La Russa. I due, Dimtry Kunz e Laura De Cicco, il 12 gennaio scorso hanno formato il rogito per comprare l’abitazione dal sociologo Francesco Alberoni (scomparso di recente) al prezzo di 2,35 milioni di euro. Meno di un’ora dopo hanno siglato un secondo atto per cedere la casa appena presa a un imprenditore di Milano, amico loro, che versa 3,35 milioni. Il valore è lievitato di un milione nel giro di 58 minuti. Una plusvalenza straordinaria, sulla quale però la magistratura dopo gli articoli di Domani vuole vederci chiaro. Per capire se la speculazione possa essere legata alle manovre di salvataggio della galassia societaria Visibilia della ministra Santanchè.

Che sconto, onorevole

La procura di Roma, invece, indaga sull’acquisto della casa del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. I leghista, ras del partito nel Lazio, ha comprato nel 2022 un lussuoso appartamento in una zona prestigiosa e residenziale di Roma nord. A venderlo è stato Enpaia, l’ente previdenziale per i lavoratori in agricoltura. Con uno sconto del 30 per cento, previsto però «solo per gli inquilini» che hanno sottoscritto contratti di locazione «da oltre 36 mesi». Durigon si trovava in questa fortunata platea. Così a soli 469 mila euro è diventato proprietario di un appartamento di otto vani, di 170 metri quadri catastali complessivi, con terrazzo angolare e balcone. Compreso nel prezzo anche un box auto: solo quest’ultimo, a prezzi attuali di mercato, vale oltre 50mila euro. Secondo Epaia lo sconto è giustificato dalle procedure di dismissione, nulla di strano, quindi. Ma tra le anomali c’è anche un altro delicato tema sul quale sta scavando la magistratura: l’affitto pagato a Durigon dal sindacato Ugl fino all’acquisto. L’Ugl è la sigla di cui Durigon è stato dirigente apicale. Il leghista, infatti, entra nella casa “Enpaia” ai tempi in cui era sindacalista e Ugl aveva deciso di pagargli l’affitto. Lo farà anche dopo, quando Durigon aveva assunto l’incarico nel governo Conte 1 di sottosegretario al Lavoro.

Un conflitto di interessi di non poco conto. Il politico ha risposto dopo le inchieste di Domani spiegando che ha restituito mensilmente gli importi all’Ugl da quando non era più dirigente e che quindi non esiste alcun conflitto di interesse. Di certo però a Enpaia i soldi li versava Ugl. E dei bonifici tramite i quali mensilmente Durigon avrebbe restituito al sindacato per ora non c’è traccia: il sottosegretario aveva promesso di mostrarli prima o poi, anzi aveva garantito che li avrebbe allegati alla querela per diffamazione contro Domani. Finora, tuttavia, non c’è evidenza né delle ricevute né della denuncia. L’unica cosa sicura è che i pm coordinati dal procuratore aggiunto Stefano Pesci continuano a indagare per capire se l’operazione Durigon-Enpaia- Ugl nasconda altro o solo un conflitto di interesse imbarazzante anche se non penalmente rilevante.

Durigon non è il solo sottosegretario ad aver fatto buoni affari immobiliari con un ente previdenziale. L’altro è Federico Freni, quota Lega. Il pupillo di Durigon, sottosegretario all’Economia. Dall’Inpgi (l’ente previdenziale dei giornalisti) ha comprato 153 metri quadri in 7,5 vani, con giardino e terrazzo di 142 metri quadrati, oltre a cantina e garage nel lussuoso quartiere romano dei Parioli. Nel maggio del 2018 ha pagato 730mila euro, con uno sconto del 25 per cento. Freni è stato a lungo un professionista dell’Ente, la cui vigilanza spetta peraltro proprio al Tesoro.

Nel 2019 dall’Inpgi ha comprato anche la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, insieme al marito Rosario De Luca (presidente del consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro). Un attico in una bella zona della capitale tra l’Appia antica e la Cristoforo Colombo. Metratura di 153 metri quadri, più garage e cantina. Roba che sul mercato potrebbe valere tra gli 800 e i 900mila euro, la ministra se lo è assicurato per 594mila euro. Calderone oggi nel suo ruolo di governo è chiamata a vigilare sull’ente commissariato da qualche mese: la ministra, insieme al capo dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha firmato il decreto per nominare Paolo Reboani commissario.

Occasioni e merito

A un ottimo prezzo ha comprato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. A maggio 2019, quando era capo dipartimento “Formazione superiore e ricerca” al ministero guidato Marco Bussetti, ha comprato un appartamento in zona Trastevere, dietro il ministero, da una signora di cui si conosce pochissimo.

Tre vani e mezzo, 61 metri quadri e un terrazzo notevole di 51 metri quadri. La cifra di 230mila euro pattuita è un vero affare sia per la zona sia per la presenza di uno spazio esterno affatto piccolo. Qui il merito non c’entra. Si è trattato piuttosto di un colpo di fortuna che non capita spesso a Roma, città dove gli immobili in centro hanno prezzi proibitivi, per quasi tutti.

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