Il silenzio sugli orrori nel Mediterraneo

«Mio fratello era sul barcone affondato, ditemi se è ancora vivo»

Domani ha raccolto la testimonianza di Hussein e della moglie Donatella: «Mio fratello si chiama Khaled, ha 19 anni, e non abbiamo più sue notizie. Lo abbiamo sentito l'ultima volta giovedì poco prima della partenza dalla Libia»

  • Hussein ora è andato in Sicilia, ha stampato dei volantini, cerca disperatamente notizie sul fratello, vuole capire se è ancora vivo o è morto. «Erano su un barchino rosso, ma di Khaled non si hanno notizie e nessuno ci aiuta», dicono i coniugi.
  • Khaled è arrivato in Libia, a Zhuara, dall'Egitto, attraverso la rete di trafficanti di esseri umani e ha aspettato il giorno della partenza per fuggire dalla miseria e ritrovare la sua famiglia.
  • Proprio il 20 febbraio c'è stata la segnalazione di un altro naufragio nel Mediterraneo. Nella notte tra il 19 e il 20 febbraio una delle imbarcazioni partite dalla Libia si ribalta davanti agli occhi dei soccoritori.

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