Un diciottenne ucciso in circostanze da chiarire. Un quindicenne colpito a morte in una sparatoria. Un altro poco più grande perde la vita per un banale litigio. La camorra impone la sua legge. E con la caduta dei paladini dell’antimafia il cambiamento è una chimera
Napoli, la città di nuovo affrescata dalla macchina da presa di Paolo Sorrentino, resta appesa alle sue contraddizioni, eroi di carta che si sgretolano e ragazzini uccisi in strada, morti ammazzati a 15 anni, come Emanuele Tufano. E ogni nuovo dettaglio sull’omicidio fa sprofondare in un cupo pessimismo, nella scena immortalata dalle telecamere spuntano anche bambini. Ma Emanuele non è l’ultimo. Nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 novembre Arcangelo Correra, un diciottenne incensurato, è morto



