- La nazionale azzurra si è guadagnata 12 anni di assenza dalla fase finale dei mondiali. L’ultima partita risale al 24 giugno 2014 contro l’Uruguay, mondiali in Brasile. Nel 2026 sarà un’edizione a 48 squadre. Sarà difficile NON qualificarsi, ma mai dire mai.
- Due eliminazioni al primo turno e due mancate qualificazioni: questo il bilancio post-2006, rispetto al quale i campionati Europei hanno fatto costantemente da parentesi illusoria. Fra le eliminazioni al primo turno dai mondiali 2010 e 2014 c’era stato un secondo posto a Euro 2012.
- L’esordio del trentenne naturalizzato Joao Pedro è l’emblema del fiasco formativo del nostro calcio. Troppi stranieri di modesta levatura sono impiegati già nelle squadre giovanili. Ma il grido d’allarme di Paolo Nicolato, ct dell’Under 21, rimarrà inascoltato.
Dodici anni senza mondiali. Il calcio italiano viene degradato dal rango di centro a quello di periferia nella mappa del calcio mondiale e nella notte palermitana conosce la sua seconda Corea. Che stavolta si chiama Macedonia. Del Nord, come la nazionale asiatica che nel 1966 eliminò dai mondiali d’Inghilterra la squadra azzurra guidata da Edmondo Fabbri. E se allora era stato un dentista di nome Pak Doo Ik a cacciare via la nazionale italiana dalla massima rassegna calcistica internazionale,



