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Niente regole e molti amici in politica: la lobby dei cacciatori resiste a tutto

© Silvio Durante / LaPresse Archivio storico Torino 12-06-1955 Raduno cacciatori Nella foto: raduno annuale a Stupinigi dei cacciatori per onorare San Uberto, protettore dei cacciatori con una sfilata ed una processione con le reliquie del Santo. Partecipano anche cacciatrici con i loro cani. NEG- 77407
© Silvio Durante / LaPresse Archivio storico Torino 12-06-1955 Raduno cacciatori Nella foto: raduno annuale a Stupinigi dei cacciatori per onorare San Uberto, protettore dei cacciatori con una sfilata ed una processione con le reliquie del Santo. Partecipano anche cacciatrici con i loro cani. NEG- 77407

Trent’anni fa la prima, grande sconfitta degli ambientalisti al referendum che voleva vietare la caccia. Il 20 riapre la stagione

  • Sono passati 30 anni dal referendum contro la caccia del 1990 (92 per cento dei voti per l’abolizione, ma consultazione non valida per assenza di quorum). Da allora, di abolizione non si parla quasi più e le battaglie tra animalisti e cacciatori si combattono nei tribunali amministrativi.
  • Il numero dei cacciatori è crollato, oggi sono tra 450mila e 500mila. Sono pochi, ma ancora molto rappresentati politicamente, soprattutto nelle regioni, che hanno la competenza in materia.
  • La caccia agli uccelli è un «massacro», secondo gli animalisti, con oltre 5 milioni di esemplari abbattuti illegalmente all'anno e diverse specie in pericolo per le quali la caccia è ancora legale.

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