«Se vi è un organo che può informare ed educare gli italiani a una maggiore coscienza ecologica questo è la Rai: almeno una delle tre reti principali sia diretta da un giornalista sensibile ai temi ambientali». Alla vigilia della nomina dei prossimi direttori di rete, dieci associazioni impegnate sul fronte dell’ambiente hanno scritto alla presidente della Rai Marinella Soldi e all’amministratore delegato Carlo Fuortes per chiedere una maggiore attenzione all’emergenza climatica.

«Nutriamo la speranza che vogliate interrompere l’abitudine di una Rai lottizzata», si legge nella lettera del 18 ottobre, firmata tra gli altri da Animal Equality, Enpa, Greenpeace e Wwf. Le associazioni chiedono che la scelta dei prossimi direttori di rete siano indirizzate verso professionisti capaci e sensibili alla crisi ambientale. Di qui la richiesta di una «figura di regia, un direttore di rete che accordi all’ambiente e a tutte le sue tematiche l’importanza che ha per la vita di tutti noi».

Le prossime nomine

La prossima riunione del cda Rai è fissata per il 27 ottobre, quando l’ad Fuortes dovrà sciogliere la riserva su alcune nomine. Tra il 31 ottobre e il 6 novembre scadono i mandati di tre direttori dei tg: Giuseppe Carboni del Tg1, Gennaro Sangiuliano del Tg2 e Alessandro Casarin del Tgr. Fuortes potrà rinnovare il loro mandato per altri tre anni, optare per una proroga a tempo in attesa di nuovi sviluppi oppure sostituirli.

A dicembre andranno invece a scadenza Auro Bulbarelli, direttore di Rai Sport e Antonio Preziosi, attuale capo di Rai Parlamento. Non dovrebbero invece avere problemi invece a restare al proprio posto Simona Sala (Giornale Radio), Andrea Vianello (RaiNews24) e Mario Orfeo (Tg3).

C’è aria di cambiamento anche per i direttori di rete, con Rai 2 che è attualmente senza una guida, così come la direzione Cinema e Serie tv. Sarebbero in uscita anche Franco Di Mare, direttore di Rai 3, e Stefano Coletta, ai vertici di Rai1 e della direzione Intrattenimento.

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