Produci, consuma, crepa

Non c’è nulla di naturale nell’ossessione per il lavoro

Il mito della produzione è un’invenzione relativamente recente e ha avuto origine con l’avvento dell’agricoltura. I nostri antenati non credevano nella fatica a ogni costo. Forse è ora di seguire il loro esempio e cambiare vita

  • La pandemia ha amplificato correnti molto più profonde, che ci stavano già spingendo inesorabilmente verso quella che potrebbe rivelarsi la svolta più significativa della storia del lavoro da diecimila anni a questa parte.
  • Eppure, anziché lavorare meno, continuiamo a preoccuparci di non rimanere esclusi dal lavoro. E invece di esplorare modi alternativi per organizzare la vita lavorativa, siamo decisi a condannare le generazioni future a un’esistenza di riqualificazione continua, mentre la tecnologia le incalza.
  • Ciò ci dice che il lavoro è ormai il centro della nostra vita, ma anche che siamo una specie testarda, restìa a cambiare abitudini anche quando è chiaro che converrebbe farlo. James Suzman è autore del libro “Lavoro. Una storia culturale e sociale”, edito da Il Saggiatore.

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