Salire in cima a un’impalcatura, montare gazebo e palchi, guidare muletti e lavorare in cantiere: tra gap salariale e sessismo, la coop Città Invisibile cerca di smontare la retorica secondo cui certi impieghi devono per forza essere svolti dagli uomini
Salire in cima a un’impalcatura, montare gazebo e palchi di grandi eventi, guidare muletti e lavorare in cantiere: nella cooperativa Città invisibile, nessuna di queste cose è prerogativa solo dei maschi, ma è sempre stato un lavoro corale fin da quando la cooperativa è stata aperta. Ma, come Italo Calvino nelle Città invisibili, dove si narra di città costruite di desideri e di paure tra regole incredibili e prospettive ingannevoli, anche la realtà di questa cooperativa viene spesso a contatto



