Venerdì sera l’attesa cerimonia d’apertura dei Giochi sulla Senna, per la prima volta nella storia fuori da uno stadio. Il direttore artistico Thomas Jolly promette uno spettacolo «politico e audace». Sul palcoscenico la crema di quanto la Francia ha prodotto nel corso del secoli. Ma è nel retropalco che bisogna scavare per svelare l'illusione ottica. La retorica dei valori olimpici dipingerà una Francia che è esistita ma non c'è più
Solitamente sicura di sé, delle sue bellezze, della sua organizzazione, stavolta la Francia si interroga dubbiosa. Si chiede se davvero i Giochi olimpici saranno in grado di regalare il senso della festa, perduto per cataclismi di origine diversa che hanno segnato nel profondo lei e il mondo. Dal 2013, undici anni fa, quando si cominciò a puntare su Parigi 2024 dopo tre tentativi andati a male (1992, 2008 e 2012), è come se il fato si fosse accanito contro il desiderio di allegria, di spensierat



