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Enfasi e nazionalismo, come non guardare le Olimpiadi di Parigi

Se c’è un modo in cui noi italiani non dovremo vedere questi Giochi, che già fanno stare col cuore in gola solo perché finalmente ricominciano, è quello di stare lì con il pallottoliere davanti, ad aspettare la conta, il record, l’algoritmo. Perché lo sport presenta il conto, e a volte punisce i presuntuosi

Che strano sentimento, ora che comincia un’altra Olimpiade e ci sembra troppo vicina all’ultima, tre anni di attesa invece di quattro e gli occhi e i pensieri ancora pieni di quella sbornia in Giappone. Che strano sentimento: l’eccitazione della vigilia, la voglia di vedere, tifare, soffrire, la paura di non essere all’altezza di tutte queste speranze che nelle settimane hanno preso l’aspetto disturbante dei proclami, che ci faranno vedere le Olimpiadi con nella testa previsioni di gloria imperi

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