I due avrebbero litigato per la riapertura del ristorante. Il figlio ha ammesso la colluttazione con il padre, ma ha detto di non ricordare altro
È stato arrestato il figlio di Franco Colleone, il ristoratore ed ex segretario provinciale della Lega, ucciso il 2 gennaio a Dalmine, in provincia di Bergamo. Interrogato dai carabinieri, nella notte ha ammesso di avere litigato con il padre. Ma ha anche detto di non ricordare nulla di più di quanto è accaduto. Ora si trova nel carcere di Bergamo.
Dopo le prime indagini, i carabinieri hanno ricostruito così quello che sarebbe successo: nella mattina di sabato, padre e figlio avrebbero litigato sull’ipotesi di riaprire il ristorante. Il padre era il titolare del locale, il figlio lavorava come cuoco e i litigi sarebbero stati frequenti. Questa volta ci sarebbe stata anche una colluttazione. Il figlio avrebbe fatto cadere a terra il padre, facendogli sbattere più volte la testa su una pietra del cortile.
Colleoni è stato anche assessore provinciale dal 1995 al 1999. Considerato uno dei leghisti della prima ora, aveva detto di essere deluso dal nuovo corso salviniano.
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