Nuovi importanti dettagli stanno emergendo dalle indagini riguardo il triplice omicidio avvenuto a Roma nel quartiere Prati. L’indagato, Giandavide De Pau, sarà sottoposto a un interrogatorio di convalida domani 23 novembre nel carcere di Regina Coeli per rispondere delle accuse di triplice omicidio aggravato.

Nel frattempo, gli inquirenti hanno scoperto che dopo il triplice omicidio De Pau aveva cercato di fuggire. Secondo quanto si apprende, l’uomo dopo i delitti avrebbe contattato una donna cubana perché lo aiutasse ad ottenere un passaporto falso in cambio di denaro.

Gli investigatori stanno cercando di capire se altri omicidi simili e irrisolti sono accaduti a Roma negli ultimi dieci anni anche alla luce del trascorso dell’indagato. Il nome di De Pau, infatti, compare all’interno delle carte giudiziarie dell’indagine Mondo di mezzo come l’autista personale e uomo fidato di Michele Senese, il boss della camorra romana detto “O’pazz” che attualmente si trova in carcere.

L’Auto

Gli inquirenti sono anche riusciti a trovare l’auto con la quale Giandavide De Pau si è spostato tra l’appartamento di via Augusto Riboty dove avrebbe ucciso le due prostitute e quello di via Durazzo dove ha ucciso la teza vittima. Le due abitazioni distavano meno di un chilometro. A rivelare la targa e l’auto sono state le telecamere di sorveglianza attivi nel quartiere che hanno permesso agli inquirenti di capire la cronologia degli omicidi.

Dopo la fuga il sospettato avrebbe anche avuto un incidente a bordo della Toyota Iq utilizzata. Il veicolo è stato rintracciato in un deposito e attualmente sono in corso tutti i rilevamenti e gli accertamenti della scientifica. Secondo gli investigatori, l’umo avrebbe raggiunto in taxi la casa della madre situata nel quartiere Ottavia. Dopo poche ore è stata la sorella a chiamare i carabinieri dato che De Pau si era presentato ancora con la maglietta sporco di sangue.

Non è stata ancora trovata, invece, l’arma del delitto. 

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