Bilancio di un’estate imprevista

Omicron 5 e il Covid che non se ne va, dobbiamo rassegnarci a morire prima?

Residents line up to get their routine COVID-19 tests at a testing facility displaying a poster promoting the vaccination in Beijing, Thursday, July 21, 2022. (AP Photo/Andy Wong)
Residents line up to get their routine COVID-19 tests at a testing facility displaying a poster promoting the vaccination in Beijing, Thursday, July 21, 2022. (AP Photo/Andy Wong)
  • Questa nuova ondata epidemica ci ha insegnato alcune cose nuove, e non tutte sono buone notizie. Molti illustri virologi ci avevano ripetuto che il Covid era sin dal principio o sarebbe diventato come una banale influenza, una malattia respiratoria lieve con un andamento stagionale - tanti casi in inverno e praticamente nessuno d’estate: si sbagliavano di grosso.
  • Le successive ondate epidemiche sono sempre più ravvicinate, e diventano sempre più frequenti, e spesso un’ondata esplode quando la precedente non è ancora terminata, così i casi si sovrappongono e si sommano. Come sta accadendo adesso con l’ondata epidemica di Omicron 1 ancora in azione, su cui si sovrappone quella di Omicron 5. Ma così i casi - e anche le persone malate e purtroppo le vittime - aumentano in maniera preoccupante.  Questo accade perché il coronavirus muta.
  • Occorre che le case farmaceutiche producano al più presto vaccini di nuova generazione: alcune di loro stanno sviluppando vaccini a prova di nuove varianti, o addirittura vaccini cosiddetti "pan-coronavirus", efficaci contro tutte le forme di coronavirus esistenti. Qualcuno degli scienziati, però, è scettico: forse ci dovremo abituare a convivere con il virus ma la nostra aspettativa di vita media diminuirà.

Per continuare a leggere questo articolo