È la prima volta dal 7 ottobre scorso che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha approvato una risoluzione che chiede un cessate il fuoco a Gaza. Il testo, presentato da 10 membri del Consiglio di sicurezza tra cui Algeria, Guyana, Ecuador, Giappone, Malta, Mozambico, Sierra Leone, Slovenia, Corea del Sud e Svizzera, prevede una pausa dai combattimenti fino al 9 aprile. In cambio, chiede anche il rilascio di tutti gli ostaggi fatti prigionieri dai miliziani di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele.

Il testo, quindi, chiede «un cessate il fuoco immediato per il mese del Ramadan rispettato da tutte le parti, che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile, oltre al rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi». 

La risoluzione è passata grazie al voto di 14 stati membri e all’astensione degli Stati Uniti. La Casa Bianca aveva incassato lo scorso venerdì il veto di Russia e Cina a una risoluzione da loro sponsorizzata che chiedeva «un cessate il fuoco immediato e duraturo» a Gaza.

Reazioni

L’approvazione della risoluzione ha fatto infuriare il governo israeliano che ha deciso di sospendere l’invio previsto di una delegazione di negoziatori a Washington. Israele «non ha il diritto morale di fermare la guerra a Gaza finché non avremo riportato tutti gli ostaggi a casa», ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.

Diverso invece il parere degli Stati Uniti la cui ambasciatrice all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, ha detto: «Il Consiglio Onu oggi si è espresso in sostegno degli sforzi diplomatici condotti da Usa, Qatar e Egitto per arrivare ad un immediato cessate il fuoco sostenibile, garantire l'immediato rilascio di tutti i palestinesi ed aiutare ad alleviare le sofferenze dei civili palestinesi a Gaza che hanno una terribile necessità di protezione e aiuti umanitari che salvano la vita».

«Il Consiglio di Sicurezza Onu ha appena approvato una risoluzione tanto attesa su Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi. Questa risoluzione deve essere attuata, un fallimento sarebbe imperdonabile», ha detto invece il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Dichiarazioni di approvazione anche da parte di Germania e Turchia.

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