Sulla Venere di Botticelli in versione influencer si allunga l’ombra del danno erariale. La procura della Corte dei conti del Lazio ha deciso di aprire un fascicolo su “Open to meraviglia”, la discussa campagna per promuovere il turismo in Italia, voluta dalla ministra Daniela Santanchè.

Secondo Repubblica, a breve sarà notificata una richiesta di chiarimenti al ministero del Turismo. L’ipotesi è che possa esserci stato un danno erariale, cioè uno spreco di denaro pubblico, dopo aver investito somme importanti in un’operazione di comunicazione subito interrotta.

L’influencer fantasma

L’obiettivo è capire come mai la “Venere Italia 23”, lanciata ad aprile dall’agenzia di comunicazione Armando Testa e oggetto di critiche e sfottò sui social, sia scomparsa da oltre due mesi. L’ultimo post sul profilo Instagram ufficiale, che la ritrae a Taormina, risale infatti al 27 giugno. Da allora un rumoroso silenzio. I profili Twitter, Facebook e TikTok sono invece irraggiungibili.

Solo lo spot promozionale della campagna era costato 138mila euro, duemila sotto la soglia che avrebbe obbligato a indire una gara d’appalto. Per giustificare l’assenza di una gara, il dipartimento per l’editoria della presidenza del Consiglio descriveva l’affidamento come «dettato da urgenza».

Il ministero del Turismo ha riferito che la sospensione delle attività dell’influencer digitale non sarebbe frutto di un intoppo o di problemi di contratto con l’agenzia Testa, ma il risultato di «una scelta ponderata per far atterrare le campagne sul portale italia.it».

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