«L’influencer e il suo braccio destro Fabio Damato stati costantemente citati quando il team Ferragni ha dovuto chiudere le interlocuzioni con le controparti e licenziare il testo che sarà oggetto dei comunicati stampa, dei cartigli, dei messaggi social», sostengono i magistrati meneghini che hanno chiesto la condanna a un anno e otto mesi per l’imprenditrice digitale. L’associazione Casa del Consumatore, parte civile nel processo, presenterà una memoria
Quasi quattrocento segnalazioni sul tavolo della procura di Milano, tutte arrivate nel corso delle indagini sul Pandoro Gate e le Uova di Pasqua di Chiara Ferragni, l’imprenditrice digitale di cui i pm meneghini hanno chiesto, tenendo conto del rito abbreviato, una condanna di un anno e otto mesi con l’accusa di aver ingannato i consumatori con campagne commerciali benefiche, ottenendo un profitto illecito e benefici di immagine non quantificabili. «Di queste segnalazioni, trecentoquarantaquattr


