Paolo Scaroni è un tifoso del Brescia. Nel 2005 la “celere” gli ha sfondato il cranio in stazione a Verona. Dal coma al risveglio ma da invalido al 100 per cento. Amnesty: «Da allora chiediamo i numeri identificativi»
«Per lo Stato italiano sono un morto che cammina». A parlare è Paolo Scaroni, ultras del Brescia la cui vita si è fermata alla trasferta veronese del 24 settembre del 2005 con la sua squadra del cuore. Quel giorno una serie di colpi di manganello, assestati violentemente dalla Polizia, gli hanno spaccato la testa rendendolo invalido al 100 per cento. Paolo, all’epoca dei fatti, era un giovane allevatore di tori di Castenedolo e faceva parte del gruppo di ultras «Brescia 1911». Frequentatore assi



