A Parma la guardia di finanza ha eseguito un maxisequestro dell’ammontare di 42 milioni di euro a carico di cinque società attive nel settore della logistica per reati di frode fiscale. L’operazione è partita ieri 24 maggio sulla base del decreto emesso dal gip del tribunale di Parma, su richiesta della procura.

  • In particolare sono stati disposti: il sequestro impeditivo sulla totalità delle quote del capitale sociale delle cinque società coinvolte nella frode, per le quali è stato nominato un amministratore giudiziario; e il sequestro preventivo finalizzato alla confisca del profitto dei reati fiscali, per circa 42 milioni di euro, da eseguirsi sul denaro nella disponibilità delle sei persone giuridiche o, in mancanza, sul denaro o ulteriori beni nella disponibilità delle persone fisiche indagate.
  • Secondo l’accusa queste società avevano messo in atto un complesso meccanismo fraudolento in cui un’impresa capofila «di primaria importanza, per volume di affari e operatività sul territorio», si legge nel comunicato, gestiva altre società consociate o cooperative attraverso persone di fiducia poste in cariche dirigenziali, per usufruire di vantaggi fiscali. Ad esempio tra queste società consociate c’erano tre cooperative, che per la loro natura giuridica beneficiavano di un regime fiscale agevolato sul reddito prodotto, di cui non avrebbe potuto usufruire la società capogruppo, in quanto società commerciale.
  • Le indagini sono inizialmente scaturite da due infortuni sul lavoro che si sono verificati nei magazzini di movimentazione delle merci della società capofila. Vi erano rimasti coinvolti due lavoratori che risultavano dipendenti di imprese/cooperative diverse dalla società per la quale stavano lavorando.

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