- C’è voluta la protesta dei giovani attendati sulle piazze di Milano e di altre città per richiamare l’attenzione del pubblico e dei media sul drammatico disagio degli universitari fuori sede.
- Con sorprendente lungimiranza, nel 2021 il Pnrr ha previsto 960 milioni di euro per le residenze universitarie (ora più acconciamente ribattezzate student housing), con l’obiettivo, estremamente ambizioso, di aggiungere entro il 2026 60mila nuovi posti letto ai circa cinquantamila esistenti.
- Ha però un prezzo: concepito in un clima fortemente neoliberale, il Pnrr ha generosamente previsto che l’iniziativa possa esser presa anche da privati, allettati con un finanziamento pubblico fino al 75 per cento e con la copertura degli oneri di gestione per i primi tre anni.
C’è voluta la protesta dei giovani attendati sulle piazze di Milano e di altre città per richiamare l’attenzione del pubblico e dei media sul drammatico disagio degli universitari fuori sede. Il problema era manifesto da anni, ma nel mondo dei decisori nessuno se ne era mai preso cura. Gli universitari iscritti in una provincia diversa da quella di residenza sono (dati del 2022) circa 600mila, circa un terzo del totale nazionale degli iscritti. A questa popolazione rispondono circa 50mila pos



