Lunedì sono stati registrati 22.253 nuovi casi di coronavirus. Il tasso di positività dei tamponi è rimasto stabile rispetto a domenica, al 16,39 per cento. I decessi sono stati 233 mentre ci sono 83 posti di terapia intensiva occupati in più rispetto a domenica. I nuovi ricoverati con sintomi sono stati 938, il che porta il totale dei ricoveri a 19.940.

Si tratta della prima volta in quattro settimane in cui i nuovi casi del lunedì non sono stati pari al doppio di quelli della settimana precedente. Lunedì scorso, i casi registrati erano stati 17 mila, due settimana fa erano poco più di novemila e tre settimana fa erano 4.600. Quattro settimane fa erano 2.200.

Ma come accade ogni lunedì, quando si accumulano i ritardi del fine settimana, i dati dei nuovi contagi sono in netto calo rispetto a quelli dei giorni scorsi. Sono stati infatti analizzati soltanto 135mila tamponi, mentre la scorsa settimana sono stati superati i 200mila. Venerdì e sabato il numero di nuovi casi registrati aveva superato i 30mila e domenica è rimasto poco sotto questa cifra.

Il nuovo Dpcm

Ieri, il presidente del Consiglio Conte ha riferito al Parlamento sulle nuove misure di contenimento che il governo intende approvare per rallentare la diffusione dell’epidemia. Conte ha parlato della possibilità di chiudere i musei, i centri commerciali nei giorni festivi e di ridurre al 50 per cento della capienza dei mezzi pubblici. Ha parlato anche della possibilità di chiudere le scuole superiori, che al momento sono obbligate a operare con didattica a distanza per il 75 per cento delle lezioni. Dieci regioni, però, hanno già anticipato le nuove norme e hanno chiuso completamente le scuole superiori: si tratta di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania (che ha chiuso le scuole di ogni ordine e grado), Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia e Umbria.

Conte ha anche detto che sarà presto approvato un nuovo strumento per introdurre nuove misure restrittive a livello regionale. Questo strumento sarà basato su tre scenari di crescente gravità, ognuno dei quali imporrà misure via via più severe. La gravità sarà misurata non solo tramite il valore Rt, l’indicatore della velocità con cui si trasmette il virus, ma sulla base di 21 indici diversi, tra cui il totale dei contagiati, la percentuale di tamponi positivi e il numero di ricoveri in reparti di medicina e in terapia intensiva.

Uno strumento simile era già stato approvato lo scorso 12 ottobre dal ministero della Salute. Si basava su quattro scenari di crescente gravità, calcolati sulla base dell’indice Rt. Fino ad oggi le sue disposizioni non sono mai state applicate.

Negli ultimi giorni si è parlato anche di altre misure, come un coprifuoco nazionale, che potrebbe iniziare alle 18 o alle 21. Il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, ha parlato anche della possibilità di limitare la mobilità tra regioni. Domenica, il ministro della Salute Roberto Speranza aveva definito il divieto di spostamento «scontato». Il Dpcm con le nuove misure dovrebbe essere approvato oggi o mercoledì.

La situazione a Milano

Tra le regioni più colpite continua ad esserci la Lombardia e in particolare la città di Milano. «La situazione sia nelle strutture sanitarie ospedaliere che anche nella medicina del territorio è diventata insostenibile. È necessario intervenire con un lockdown immediato ed efficace», ha detto ieri il presidente dell'Ordine dei Medici di Milano Roberto Carlo Rossi. Da tempo medici ed esperti chiedono di sottoporre Milano un lockdown locale, incontrando però l’opposizione e la freddezza del sindaco Beppe Sala. Ieri, Sala ha ribadito che al momento «nessuno ha ipotizzato misure specifiche per singole città o comuni».

Lockdown a Bolzano

In un’altra area molto colpita dall’epidemia, la provincia autonoma di Bolzano, il governo locale, dopo le incertezze delle ultime settimane, ha invece deciso di adottare un lockdown più duro di quello previsto dalle norme nazionali. Il presidente della provincia Arno Kompatscher ha detto in una conferenza stampa che da mercoledì saranno chiusi tutti i ristoranti, gli alberghi, i bar e i negozi che non vendono beni di prima necessità. Scuole superiori e università potranno operare solo con modalità di didattica a distanza. La circolazione sarà vietata dalle 20 alle 5 di mattina.

Merkel, dimezzare i nuovi casi

Ieri, in Germania sono stati registrati 12 mila nuovi casi, rispetto ai 8.600 di una settimana fa. La Germania è il paese dove la seconda ondata è iniziata più tardi, ma ha già adottato misure di contenimento relativamente severe, chiudendo tutti i ristoranti, i bari e gli altri luoghi di ritrovo pubblici. La cancelliera Angela Merkel ha detto in una conferenza stampa che l’obiettivo delle nuove norme, entrate in vigore ieri, è di dimezzare il numero dei nuovi casi. Attualmente la Germania ha registrato in una settimana circa 128 casi ogni 100mila abitanti, e punta a ridurli a 50. Merkel ha detto che l’obiettivo è di mantenere le restrizioni soltanto per il mese di novembre, ha chiesto che la collaborazione di tutti i cittadini e ha detto che tutti condividono la responsabilità di trasformare il prossimo mese in un «punto di svolta».

 

© Riproduzione riservata