Il 15 maggio a Milano, alla presenza della destra meneghina, è stato presentato il premio giornalistico dedicato al giornalista Almerigo Grilz, ucciso in Mozambico nel 1987. Tra i presenti c’era un ospite d’onore: il presidente del Senato Ignazio La Russa.

L’iniziativa è stata organizzata dal centro studi Primo articolo, insieme a un «gruppo di amici e colleghi di Almerigo» si legge nella locandina. Tra gli amici c’è anche Marco Carucci, ex portavoce di Forza nuova a Milano. Lo scorso novembre Carucci è stato condannato in appello, insieme ad altri sette militanti di estrema destra, per aver fatto il saluto romano, nell’aprile del 2016, in occasione della commemorazione di Sergio Ramelli.

Sentito da Domani Carucci afferma: «Sto collaborando all’organizzazione insieme a tutti gli altri». Sul processo attende il verdetto della Cassazione e dice: «Le mie vicende personali con il premio Grilz non c’entrano nulla. Non è corretto mettere il premio in relazione al sottoscritto e alle sue vicende personali». L’ente promotore del premio è l’associazione culturale Primo articolo, che ha già organizzato eventi (a cui ha partecipato La Russa) in collaborazione con la casa editrice Signs publishing, di cui Carucci è direttore generale.

Emblematica l’iniziativa dello scorso 10 febbraio sulla Giornata in ricordo delle foibe. Dietro l’associazione Primo articolo spunta il nome di Decimo Alcatraz. Si tratta dello pseudonimo utilizzato da Gianluca Favro, come ammesso da lui stesso su LinkedIn: è lui che ha registrato il dominio del sito web del centro studi. L’associazione è un contenitore di analisi del pensiero dell’estrema destra.

Lo dimostrano gli articoli, come quello scritto contro la comunità Lgbt in cui si legge: «Le intolleranti minoranze celebrate dai media e dall’alta finanza non sono dei perseguitati, bensì elites economiche [...] giustificano senza vergogna la maternità surrogata e l’immigrazione selvaggia, per soddisfare la ricerca ossessiva del loro benessere materiale».

La Russa a Milano

«Almerigo era un mio amico personale. Con lui ho condiviso tante battaglie giovanili e valori. Sono onorato di potergli rendere omaggio», ha detto La Russa all’evento di Milano, nel quale era presente anche l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza. Dalla presidenza del Senato dicono che i due sono stati invitati dai giornalisti Fausto Biloslavo e Gian Micalessin, entrambi membri della giuria del premio presieduta da Tony Capuozzo e formata anche da altri giornalisti italiani, come il direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez, l’inviata Rai Giovanna Botteri, il corrispondente della Stampa Francesco Semprini, il direttore dell’AdnKronos in pole position per il Tg1, Gian Marco Chiocci, e il direttore della Verità e di Panorama, Maurizio Belpietro.

A chiarire il senso del premio è Fausto Biloslavo: «Io non faccio parte di Primo articolo e ho chiarito fin dall’inizio che questo premio non deve essere né di destra né di sinistra. Deve essere un premio al giornalismo di guerra, che in questo momento non è in buona salute. Questo l’ho chiarito fin dall’inizio anche a chi non conoscevo e l’ho posto come conditio sine qua non. Non voglio che nessuno metta il cappello su questo premio».

Sull’associazione culturale, Biloslavo dice che «Primo articolo si è soprattutto occupata di dare una mano logistica, organizzativa». Sulla presenza di Marco Carucci all’evento, il giornalista specifica che si è occupato di dare un aiuto tecnico video alla presentazione. E garantisce l’imparzialità del premio.

Le reazioni

«Io sono stato contattato da Biloslavo, nel volantino che mi hanno mandato credo che neanche ci fosse scritto dell’associazione. Francamente è la prima volta che ne sento parlare», dice Gomez. «Carucci l’ho visto anche lì, ma c’era tutta la destra milanese ed è poco sorprendente visto la presenza di La Russa», aggiunge.

Anche Giovanna Botteri dice di non essere al corrente che Primo articolo fosse tra gli organizzatori del premio, ma che all’evento a Milano non era presente. Alla serata era invitato anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che ha inviato un videomessaggio incentrato sulla figura di Grilz e il ruolo del giornalismo di guerra.

Dalla presidenza della Camera confermano che non erano a conoscenza di chi fossero gli organizzatori del premio. Domani è prevista un’altra presentazione in Friuli-Venezia Giulia con il governatore leghista Massimiliano Fedriga.

I patrocini

Nella brochure dell’evento, si legge che sono in corso di formalizzazione i patrocini con la Camera, il Senato, il ministero della Cultura, le regioni Lombardia e Friuli-Venezia Giulia e il comune di Trieste. Tutti “governati” da esponenti dei partiti di maggioranza. I patrocini al momento non sono confermati. «La richiesta non è arrivata in Senato. Se e quando arriverà verrà valutata dagli uffici competenti», dicono dallo staff di La Russa.

Quest’anno Almerigo Grilz avrebbe compiuto settant’anni. È stato tra i dirigenti del movimento studentesco Fronte della gioventù (FdG) e del Movimento sociale italiano. La sua carriera politica è culminata con la carica di consigliere comunale a Trieste. Nel 1977 è diventato vicesegretario nazionale del Fronte della gioventù, su spinta dell’allora segretario Gianfranco Fini.

«Mentre Napoleone lasciò dietro di sé solo il ricordo di un grande uomo, Mussolini ci ha lasciato qualcosa di immensamente più grande: un’Idea», scriveva Grilz in un articolo per il centenario della nascita di Mussolini.

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