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La storia di Enukidze, migrante vittima dell’inferno dei Cpr

  • È l’una di notte del 18 gennaio 2020. Il 37enne georgiano Vakhtang Enukidze si trova all’interno del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca d’Isonzo quando comincia ad avvertire difficoltà respiratorie.
  • Enukidze viene soccorso solo 9 ore dopo, alle 10. Trasferito all’ospedale di Gorizia, muore alle 15.37. Per il fatto la procura di Gorizia ha chiesto il rinvio a giudizio per due persone con l’accusa di omicidio colposo.
  • Nel Cpr di Gradisca dopo Enukidze sono morte altre tre persone: un cittadino albanese per overdose di metadone, un cittadino tunisino e un ragazzo ragazzo di origine pakistana che si sono tolti la vita. Per molti trattenuti le condizioni vissute nei Cpr sono molto peggio del carcere.

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