Muore un personaggio che in vita fu un ingranaggio di quel complesso potere italiano che mette insieme criminalità, Stato, politica e interessi economici. Porta con sé i segreti di un pezzo della storia che segnano ancora pesantemente il presente dell’Italia
- Quando muore un boss che ha segnato la storia, e non solo quella mafiosa, il rischio è la mitizzazione. Nel caso di Raffaele Cutolo, stroncato dalle complicazioni di una polmonite la sera di mercoledì nel centro clinico del carcere di Parma, gli ingredienti per trasformare ci sono tutti.
- Cutolo e il suo cappotto di cammello ai maxi-processi. Cutolo e le canzoni, i libri, gli spezzoni del film di Peppuccio Tornatore su YouTube, con un ammaliante Ben Gazzarra, che ragazzi e adulti si passano e condividono. Cutolo e la mitologia del boss che “si è pentito solo davanti a Dio”.
- Non è così, non è giusto, soprattutto in questi tempi di memorie labili, dimenticanze colpevoli, e riscritture della storia. Raffaele Cutolo fu il capo di una potente organizzazione criminale.
Quando muore un boss che ha segnato la storia, e non solo quella mafiosa, il rischio è la mitizzazione. Nel caso di Raffaele Cutolo, stroncato dalle complicazioni di una polmonite la sera di mercoledì nel centro clinico del carcere di Parma, gli ingredienti per trasformare il racconto di una vita criminale in una storia epica, ci sono tutti. Cutolo e il suo cappotto di cammello ai maxi-processi. Cutolo e le canzoni, i libri, gli spezzoni del film di Peppuccio Tornatore su YouTube, con un ammali



