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Il caso della psichiatra uccisa a Pisa e le lacune del trattamento sanitario obbligatorio

  • L’assassinio della dottoressa Barbara Capovani, psichiatra e madre di tre figli, fa crescere un dolore amaro che si mescola all’incapacità di comprendere come questo sia stato possibile.
  • Un suo ex paziente di 35 anni è stato arrestato e la domanda che ci allarma e che vale per questo e per i tanti tragici eventi che colpiscono medici e familiari di malati psichiatrici è sempre la medesima: come si può aiutare chi soffre e allo stesso tempo evitare simili tragedie?
  • Per iniziare ad agire c’è una strada che richiederebbe poco tempo e niente soldi. Riconsiderare le norme vigenti. Farlo lasciando al centro della cura psichiatrica il bene primo del paziente ma, riconoscendo la pericolosità per sé e per gli altri come elemento clinico/diagnostico che possa portare a un trattamento sanitario obbligatorio.

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