la strategia di caltanissetta

Renato Schifani è a giudizio in un processo che rischia di non finire per la prescrizione

  • Nel dibattimento con rito ordinario del “sistema Montante”  sono trenta gli imputati dopo la riunificazione di due distinti processi voluta dal tribunale. Tutti contro: pubblici ministeri, parti civili, la stragrande maggiorante dei difensori. 
  • Il calendario prevede meno di due udienze al mese sino al giugno 2023, una cadenza che non promette nulla di buono. Nei prossimi giorni la procura della repubblica farà sentire la sua voce per risolvere quello che si presenta come un vero e proprio pasticcio giudiziario.
  • L’ex presidente del Senato è accusato di associazione a delinquere semplice e di avere fatto parte di una cordata che spiava le indagini più segrete dei magistrati.


 

Fa sempre scandalo la giustizia che non fa giustizia. I processi lenti, i colpevoli che se la cavano fra cavilli che esorcizzano i fatti o gli innocenti che restano insopportabilmente sospesi in dibattimenti eterni. Ma non è sempre l’infernale macchina giudiziaria italiana che ingoia onore o vergogne. A volte basta un tocco personale, basta non vedere a un palmo dal proprio naso. Voglio farvi l’esempio di un importante processo che si sta celebrando in Sicilia. E il titolo dell’articolo che sto

Per continuare a leggere questo articolo