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«Respingimenti illegali»: i migranti chiedono i danni al governo

29/06/2018 Tripoli. I migranti salvati dalla Guardia costiera libica scendono sulla costa a est di Tripoli, in Libia. Più di 100 migranti sono dispersi dopo che la loro barca si è capovolta al largo delle coste della Libia.
29/06/2018 Tripoli. I migranti salvati dalla Guardia costiera libica scendono sulla costa a est di Tripoli, in Libia. Più di 100 migranti sono dispersi dopo che la loro barca si è capovolta al largo delle coste della Libia.

Amnesty International e i legali dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione chiedono al governo Italiano e al comandante della nave Asso 29 di risarcire cinque eritrei per la loro detenzione nelle carceri libiche. Respinti con la complicità della guardia costiera libica e l’assenso delle autorità italiane

  • Cinque cittadini eritrei, con il sostegno delle associazioni ASGI e Amnesty International Italia, hanno avviato un’azione civile per far dichiarare l’illegittimità del respingimento del 2 luglio del 2018 attuato dalla nave “Asso Ventinove” della Augusta Offshore. Chiedono il risarcimento dei danni subiti al Ministero della Difesa, agli Interni, ai Trasporti, al Governo italiano, e anche alla compagnia di navigazione privata.
  • «Siamo di fronte ad una strategia sempre più sottile attuata dallo stato italiano per respingere le persone che arrivano dalla Libia», dice Salvatore Fachile, avvocato dell’Asgi che fa parte del collegio di legali che ha promosso l’azione giudiziaria. 
  • Per un altro episodio di respingimento analogo portato avanti dalla nave Asso 28, imbarcazione gemella della stessa compagnia di navigazione indaga da tempo la procura di Napoli. 

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