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Rette, corrieri e orologi. Viaggio nella Roma capitale del narcotraffico

Dalla Magliana alle batterie di oggi. I signori della droga non conoscono crisi e quando scattano gli arresti, il sistema si rigenera

  • «Questi sono altri 30 mila (…) glieli diamo in faccia i soldi, stessero tranquilli», dice, intercettato, Fabrizio Fabietti, di mestiere narcotrafficante. 
  • «Un pusher può prendere trecento euro mentre uno che gestisce una piazza anche mille euro. Alla fine ti subentra il fascino di entrare in quel sistema e non ti riprendi più», dice chi ha gestito per anni una piazza di spaccio. 
  • È un sistema che non si ferma neanche con gli arresti, capace di sostituire immediatamente i fermati e di farti rientrare nel giro appena liberi. Attorno ci vivono figure minori, chi affitta la casa o il garage per depositare la coca, chi fa la vedetta, chi guarda la roba, gli anziani che la cedono. 

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