Metaforico fischio d’inizio di Roberto Fico che dà il via alla partita sul Quirinale, spedendo la lettera di convocazione ai grandi elettori. Secondo i giornali stamattina la data fissata sarà quella di lunedì 24 gennaio. Tre settimane dunque per trovare una quadra, per evitare di arrivare “al buio”, come paventato ieri dall’ex ministro socialista Rino Formica.

È confermato che il quorum non è modificato dai presenti (anche se fossero in cento a prendere Omicron) ma viene calcolato sugli aventi diritto di voto. Dunque per le prime due votazioni 673, dalla quarta 505. A proposito di quarta votazione, a chi lo va a trovare al Nazareno (l’altro, quello dove ci sono gli uffici di rappresentanza di Mediaset) Gianni Letta spiega che è rimasto l’unico a dover spiegare a Silvio Berlusconi che «rischia di fare la fine di Prodi», come scrive Carmelo Lopapa su Repubblica.

Gli altri consiglieri di Mr. B tendono ad assecondarlo, per non parlare di Salvini e Meloni. Intanto i senatori Cinque stelle vorrebbero confermare Sergio Mattarella al Quirinale e lasciare tutto com’è, come scrive Giuseppe Alberto Falci sul Corriere. Mentre il ministro Patuanelli torna a formulare l’ipotesi di una donna al Colle, sempre in un’intervista al Corriere.

Le donne nella storia del palazzo

E se fosse finalmente una donna a governare al Quirinale? L’appello di scrittrici, donne dello spettacolo e della cultura ha rilanciato il tema. Ma si sa, l’alchimia della politica arriva sempre dopo che i costumi sono già evoluti. Tina Anselmi fu la prima ministra della nostra storia repubblicana, Nilde Iotti la prima presidente della Camera, Maria Elisabetta Casellati la prima presidente del Senato, Marta Cartabia prima presidente della Corte costituzionale. Nessuna donna è stata ancora mai designata a palazzo Chigi, per guidare il governo.

È vero nel palazzo del Quirinale, ci sono state donne che hanno contato. Anche se nel ruolo della padrona di casa. Al tempo del palazzo sede dei pontefici, ci fu addirittura una papessa. Papessa per il potere che aveva e se vogliamo stare ai soprannomi: fu Donna Olimpia Maidalchini, la cognata di Innocenzo X, metà del Seicento. Anche detta la “pimpaccia”.

Severa e dallo sguardo penetrante, a giudicare dal ritratto che le fece Diego Velázquez. Molto più recentemente nel Quirinale hanno comandato la Regina Margherita, la moglie di Umberto I, che fu davvero la prima a trasformare l’austero palazzo papale in una residenza reale, prendendo decisioni che ancora dettano legge e portando molti fra i pezzi di arredamento più preziosi.

Nell’età della Repubblica furono almeno due le donne che tutti ricordano come super influenti, una moglie e una figlia: Franca Ciampi, la moglie di Carlo Azeglio e Marianna Scalfaro, la figlia di Oscar Luigi. Ma certo una vera presidentessa sarebbe un’altra cosa.

Diario di mr. B arrivato sul Colle

In tempi di fiction distopiche (l’ultima è Don’t Look Up!) non va assolutamente perso il diario di Maurizio Milani sul Foglio che immagina i primi giorni di Silvio Berlusconi al Quirinale. Oggi al giorno due ci sono 1.800 domande di grazia sulla scrivania. E Daniela Ferolla con Linea Verde nei giardini del Quirinale.

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