«Ci appelliamo ai nostri governi perché chiedano un immediato cessate il fuoco e l’ammissione, senza impedimenti, degli aiuti umanitari a Gaza». È la richiesta di 600 firmatari, tra scrittori, artisti e attori che in una lettera aperta condivisa ieri da London Review of Books sottolineano come «l’uccisione deliberata dei civili sia sempre un’atrocità», riferendosi anche alle azioni dei gruppi armati palestinesi, e seppure «niente possa restituire ciò che è già stato perso» insistono sulla necessità di interrompere «la violenza indiscriminata che sta ancora crescendo contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza».

600 scrittori

Tra i firmatari ci sono le irlandesi Sally Rooney, Megan Nolan, Catherine Dunne, Louise Kennedy, Naoise Dolan, e poi anche Ben Lerner, Jonathan Lethem, Patricia Lockwood, Carmen Maria Machado, Maaza Mengiste, Laila Lalami, Catherine Lacey, il premio Nobel per la letteratura 2021 Abdulrazak Gurnah.

«Possiamo solo esprimere il nostro cordoglio e il nostro dolore alle vittime delle recenti tragedie e alle loro famiglie, sia palestinesi che israeliane», prosegue la lettera.

Per i 600 scrittori, «tagliando l’elettricità, il cibo e l’acqua, cercando di far evacuare a forza un milione di palestinesi dalle loro case, senza garanzia di ritorno, e conducendo continui raid aerei contro i civili lo stato di Israele sta commettendo gravi crimini contro l’umanità», e criticano l’approccio dei governi occidentali che «sono complici in questi crimini». Oltre a un cessate il fuoco i firmatari chiedono la fine dei finanziamenti militari e delle spedizioni di armi.

La scrittrice palestinese

Nei giorni precedenti la comunità letteraria si era già mossa con un’altra lettera aperta, anche qui con almeno 600 firmatari tra cui i premi Nobel Olga Tokarczuk, Annie Ernaux, lo scrittore Ian McEwan, e l’editrice Elisabetta Sgarbi in supporto alla scrittrice palestinese Adania Shibli, che avrebbe dovuto ritirare il premio LiBeraturpreis alla Fiera del libro di Francoforte. La cerimonia di premiazione era stata annullata in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre.

La scrittrice Sally Rooney aveva espresso anche in passato la sua solidarietà alla popolazione palestinese, rifiutando di pubblicare una traduzione del suo ultimo romanzo Dove sei, mondo bello? con la casa editrice israeliana Modan. «Sarebbe un onore per me avere il mio ultimo romanzo tradotto in ebraico e disponibile per i lettori che parlano ebraico, ma per il momento ho deciso di non vendere i diritti di traduzione a una casa editrice che ha sede in Israele», aveva scritto in una nota inviata all’Independent.

© Riproduzione riservata