Ci sono polemiche sui social dopo l’intervista pubblicata dal Corriere della Sera a Salvatore Aranzulla. L’imprenditore siciliano, ora residente a Milano e fondatore da giovanissimo del famoso sito di consigli digitali online “aranzulla.it”, si presenta con toni enfatici. Come un guru californiano dell’informatica che, quando non è impegnato a scrivere codici o fare conferenze, misura le sue percentuali di grasso corporeo o i minuti di sonno persi ogni giorno. O come un vip da serie tv che si fa proteggere dalle guardie armate nel giardino. 

Ciò che però ha fatto infuriare di più gli utenti social sono state le contraddizioni fra il suo stile di vita e le dichiarazioni sul reddito di cittadinanza, definito da Aranzulla come un «folle assistenzialismo». E poi ci sono i duri attacchi ai giovani che «non hanno voglia di lavorare». 

Riguardo ai giovani, Aranzulla, che si presenta come il chiaro esempio di self made man, ha dichiarato: «Oggi mi pare che i genitori difendano sempre i figli, facendone degli imbecilli. I modelli sono rapper analfabeti e TikToker che lasciano la scuola. Cambia l’algoritmo, e vanno in rovina. A cinquant’anni chi si occuperà di loro?».

In un altro passaggio ha poi sottolineato come il mondo del lavoro oggi sia pieno di “scappati di casa”: «Le aziende assumono giovani incapaci per risparmiare. Ci ho a che fare ogni giorno. Vogliono un testimonial. Dicono: fissiamo una call. Io chiedo prima: avete il budget? Risposta: per ora no, ma sentiamoci lo stesso, anche solo per raccontarci le vacanze. Le vacanze? Ma che lavoro fa questa gente illicenziabile? Telefona?». 

Le polemiche sulle collaborazioni sul sito

In molti poi stanno rilanciando una polemica dell’anno scorso sul prezzo pagato allora dall’imprenditore a chi collabora con il suo sito. Un sito che in Italia ha più visite di Amazon e che ha dichiarato per il 2021 3,8 milioni di fatturato, grazie a 15mila pagine che affrontano problemi tech di ogni calibro.

Nel giugno 2021 era stato pubblicato un annuncio in cerca di collaboratori pagati 5 euro al pezzo/scheda tecnica. A moltissimi era sembrata una cifra irrisoria rispetto ai guadagni del sito e i social si erano scatenati con commenti tra lo sdegnato e l’ironico. Fra gli altri, c’era chi aveva scritto: «Ho cercato schiavismo su Google ed è uscito il nuovo tutorial di Aranzulla».

L’imprenditore si era però giustificato dicendo che nessuno era costretto ad accettare. L’annuncio si riferiva, ha detto, a schede tecniche molto semplici da realizzare. Tanto che in un’ora si poteva arrivare a un guadagno di venti/trenta euro.

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